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Enna, il Comune vuole fare cassa: immobili in vendita

ENNA. L'amministrazione comunale aveva sperato di intascare circa 440 mila euro dalla vendita di immobili offerti in sei lotti. Si deve invece accontentare di incassare solo 62 mila e 50 euro per il trasferimento di proprietà di un immobile di 560 metri quadrati alla ditta Azzolina srl di Piazza Armerina. Questa è stata l'unica offerta pervenuta al Comune riguardo ai sei lotti. Relativamente a quest'immobile il bando prevedeva un prezzo d'asta base di 61 mila 471 euro, è stato invece aggiudicato con un rialzo di soli 579 euro. Quindi, passa di mano, per la somma di 62 mila e 50 euro.  Rimangono di proprietà del Comune che da parte sua aveva tanta voglia di disfarsene, l'ex Stazione di monta di via delle Scienze, valore 165 mila euro; la piccola struttura dei gabinetti pubblici di via Pergusa, 7 mila e 200 euro; il fabbricato in atto adibito a delegazione comunale al villaggio Pergusa 115 mila euro; il fabbricato oggi utilizzato quale farmacia nel centro di Pergusa 90 mila euro e infine, sempre nel villaggio pergusino il locale dove sono situati i gabinetti pubblici, 20 mila euro. Veloce l'iter della vendita dell'immobile. Infatti il consiglio comunale nella seduta del 19 novembre del 2014 deliberò l'approvazione del piano delle alienazioni. L'avviso del bando venne pubblicato appena un mese dopo, il 19 dicembre, e il 30 dello stesso mese, alle 10, la commissione ha proceduto all'alienazione dell'immobile. L'acquirente dell'unica struttura deve ora attendere solo il rogito del notaio per acquisirne definitivamente la proprietà.

Insomma, malgrado l'impegno dell'amministrazione e dell'Ufficio tecnico che ha curato bando e vendita, il Comune non ha centrato l'obiettivo di intascare una bella somma per rimpolpare l'asfittico bilancio. Intanto, il Comitato promotore dei diritti dei cittadini presieduto da Gaetano Vicari ha chiesto, con una recente nota, al sindaco Paolo Garofalo «un intervento urgente per ripulire la piazza Santa Maria del Popolo». Questo sarebbe il primo intervento necessario da fare ma la piazza necessita pure «di una nuova pavimentazione, di rimettere a posto la fontana e rendere l'intera area decorosa per il tempo libero, magari con la realizzazione una bambinopoli». Il Comitato indica la piazza con la tradizionale denominazione «Santa Maria del Popolo» e non con la nuova «Gino Vetri» che non ha mai accettato. Anzi non appena si è insediata la nuova commissione toponomastica Vicari e i suoi hanno immediatamente chiesto di ridefinire le denominazioni di vie e piazze che si addicono poco alla storia e alla cultura della città.

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