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Pediatria chiusa a Enna, scoppia la protesta dei genitori

E' allarme dopo l'ipotesi dello stop al reparto

ENNA. Dopo il dietrofront dell’amministrazione sanitaria di trasferire i piccoli pazienti non dimettibili al Chiello di Piazza Armerina e chiudere il reparto di Pediatria dell’Umberto I, a causa dell’assenza di tre medici su tre, non cessa lo stato di allerta dei genitori anzi. Nel tardo pomeriggio di venerdì dopo che questi ultimi denunciavano l’accaduto, la direzione ha optato per una soluzione tampone: i medici dell’Utin avrebbero assistito anche i bimbi di Pediatria. Una sorta di palliativo che non cura di certo la malattia. Alice, è una bimbetta prematura che pesa appena un chilo e mezzo ed è ricoverata all’Utin di Enna da quasi due mesi, i suoi genitori appresa la notizia si sono messi subito in allarme. «Adesso le condizioni di salute della mia bambina sono stabili – dice Claudia Bengasi - ma lei, come gli altri piccoli pazienti, ha bisogno di maggiori attenzioni e precauzioni. Alcuni di loro sono attaccati a dei macchinari altri aspettano che i loro organi finiscano di formarsi quindi come possono metterli a repentaglio? Hanno pensato al rischio infettivo? E se dovesse presentarsi un’emergenza per Alice o gli altri bimbi mentre i dottori non sono in reparto?». È seriamente allarmata questa mamma e la sua non è una voce isolata. In Neonatologia, infatti, pomeriggio e sera spesso c’è un solo medico di turno impossibile fare avanti e indietro dai due reparti.

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