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Enna, universitari con la droga in casa: ora chiedono il patteggiamento

ENNA. Hanno chiesto il patteggiamento per chiudere per sempre, dopo meno di un mese, una vicenda che li ha visti arrestare dai carabinieri e trascorrere tre notti in cella, nelle camere di sicurezza del comando provinciale di Enna. C'è l'okay della Procura, messo nero su bianco dal Pm Marco Di Mauro, alla richiesta di patteggiamento avanzata dal difensore dei due studenti di Giurisprudenza arrestati il 14 marzo dai carabinieri per produzione e detenzione ai fini di spaccio di marijuana e hashish. Il difensore dei due, l'avvocato Cristiano Bruno del foro di Caltagirone, ha ottenuto di concordare il minimo previsto dalla legge, 8 mesi di reclusione, con pena sospesa. I due giovani, che hanno rispettivamente 24 e 21 anni, sono già liberi dal giorno della convalida. A stringere le manette ai loro polsi erano stati i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Enna, nel corso di un servizio antidroga coordinato dal tenente Francesco Zangla. L'altro ieri mattina i due sono comparsi dinanzi al giudice della direttissima, Giuseppe Tigano, accanto al proprio avvocato. Sino a ieri non si conosceva ancora il verdetto finale sulla ratifica del patteggiamento, che spetta al giudice. I due ragazzi, si ricorda, quando sono apparsi dinanzi al Gip hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Intanto è stato istruito un secondo procedimento, si è appreso, che non riguarda loro ma le posizioni degli altri tre coinquilini, studenti fuori sede provenienti dalle province di Catania e Siracusa.

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