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L’Antiracket mette radici anche a Regalbuto

Tra le iniziative in itinere anche l’avvio di un percorso di sensibilizzazione alla legalità attraverso la collaborazione con le scuole e con la banca di credito cooperativo "La Riscossa"

REGALBUTO. Dare supporto e aiuto agli imprenditori ed ai commercianti di Regalbuto che chiedono consigli, che si trovano in difficoltà o che vogliano denunciare gli estortori e gli usurai. Sono questi gli obiettivi principali che Paolo Terranova, presidente dell'associazione Antiracket di Regalbuto, aderente alla Fai (federazione delle associazioni antiracket e antiusura), si pone nel giorno della costituzione.

«Fare impresa onestamente si può — ha ribadito Terranova — e lo vogliamo fare capire a tutti. Per questo, oltre ad essere accanto agli imprenditori, avvieremo anche un percorso di sensibilizzazione alla legalità. Abbiamo già previsto una collaborazione con le scuole e con la banca di credito cooperativo "La Riscossa" di Regalbuto. Bisogna spiegare ai ragazzi che si può "fare impresa" onestamente, mentre agli imprenditori di Regalbuto ribadisco che si può e si deve denunciare. Le istituzioni ci sono e rispondono bene».

Paolo Terranova è il presidente dell'associazione, mentre il suo vice è Giuseppe Calcerano; Alessandro Mosto ricopre l'incarico di segretario e tesoriere ed i soci costitutivi sono: l’arciprete Alessandro Magno, parroco della chiesa Madre, Anna Zito, Vincenzo Bonina, Vittorio Calabrese, Vito Carosia, Angelo Castelli, Pierluigi Fichera, Salvatore La Bruna, Giovanni Marassà e Vincenzo Spampinato.

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