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Barrafranca, «testamento falso»: il giudice condanna un’anziana

Aveva depositato nel 2008 il documento olografo. La denuncia di un parente del marito

BARRAFRANCA. Alla fine del 2008, dieci mesi dopo la morte di suo marito, andò dal notaio e depositò il testamento olografo con cui lui la nominava sua erede universale. Solo che per il Tribunale monocratico penale di Enna, quel testamento olografo sarebbe un falso. Per questo a settantacinque anni la signora A.F., un’anziana incensurata, che in vita sua non ha mai avuto guai con la giustizia, è stata condannata a 6 mesi di reclusione, con pena sospesa, per falsificazione, in concorso con ignoti, di quell’atto.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate solo entro i prossimi novanta giorni, poi inizieranno a decorrere i termini per il ricorso in appello da parte della difesa dell’anziana, che è assistita dall’avvocato Gaetano Giunta del foro di Catania. Difesa che ha già annunciato l’appello, anche perché, secondo fonti vicine all’avvocato dell’imputata, nel corso della causa civile parallela, che è in corso su quei beni e su quel testamento, il giudice avrebbe già escluso categoricamente che ci fosse stata alcuna alterazione del documento.

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