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Enna, depone l'ex amante: "Lo rifiutai e mi violentò"

ENNA. È entrato nel vivo, con l'audizione della presunta vittima - l'ex amante romena di un operatore socio sanitario ennese - il processo in cui l’uomo risponde di violenza sessuale, lesioni personali e altre ipotesi minori, come esercizio abusivo della professione medica, per aver somministrato alcuni farmaci (per la difesa una comune fisiologica) senza averne i titoli. L'imputato, difeso dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Carmelo Lombardo, si professa innocente da ogni accusa. La donna è salita sul banco dei testimoni dopo vari rinvii, l'ultimo dei quali dovuto al fatto che lei si è sentita male.

E lo ha accusato di averla costretta ad avere un rapporto sessuale e di aver pure tentato di strangolarla. Un racconto circostanziato e senza acrimonia, per fonti vicine all'accusa e alla parte civile; con varie incongruenze, secondo fonti vicine alla difesa. L'ex amante è parte civile al processo, assistita dall'avvocato Edoardo Bonasera. Per l'accusa, lei è stata aggredita e violentata. Nel corso del controesame, invece, la difesa dell'imputato ha tentato di far emergere presunte contraddizioni nel suo racconto, come il fatto che ammette di aver saputo che lui fosse sposato ma, nonostante ciò, di essere stata gelosa di lui.

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