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Il prefetto di Enna: «Nessuna pressione per favorire Pranio»

Guida: «Le procedure per la gestione dell'emergenza immigrazione sono state lineari e alla luce del sole. Il Park Hotel Paradiso ci è stato segnalato dai Comuni»

ENNA. «Le procedure seguite dalla Prefettura di Enna per la gestione dell'emergenza immigrazione sono state lineari e alla luce del sole. Il Park Hotel Paradiso dell'imprenditore Pranio ci è stato segnalato dai Comuni. E abbiamo annullato la convenzione per inadempienza contrattuale».

Il prefetto Fernando Guida ha smentito così di aver mai ricevuto pressioni per l'assegnazione di immigrati al Park Hotel Paradiso dell'imprenditore Silvio Pranio, una delle strutture che, in provincia di Enna, ha ospitato gli immigrati provenienti dall'ondata migratoria del 2014. L'intervento del Prefetto è arrivato all'indomani della divulgazione di alcuni atti dell'inchiesta «Mafia Capitale», in cui è indagato, tra gli altri, anche Pranio. «Le strutture di Pranio erano già state individuate nel 2011 dalla Protezione civile nazionale, quando non c'erano ancora altre strutture idonee in zona - ricostruisce il Prefetto -. Poi l'emergenza era diminuita e le strutture di Pranio si erano svuotate, in gran parte, come un po' in tutta Italia. A ottobre 2013, ripresa l'emergenza, arrivò una circolare a tutti i prefetti della Sicilia, nella quale si affrontava il problema e veniva chiesto di individuare in via d'urgenza delle strutture. A quel punto abbiamo inviato una circolare ai sindaci, chiedendo loro di indicare strutture idonee ad accogliere i migranti. Ne indicarono tre, tra cui quella di Pranio, che tra l'altro era la migliore. Peraltro il titolare non ha mai avuto alcuna interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione. Stipulammo una convenzione».

 

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