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L’incendio a Nicosia, 67 ettari distrutti dal rogo

In base ai controlli effettuati nelle contrade San Martino, Campanito e Cologno dal Corpo forestale quasi la metà erano coperti bosco e il resto terreno nudo

NICOSIA. Completata dal Distaccamento cittadino del corpo forestale la stima della superficie percorsa dal fuoco il 2 agosto scorso nelle contrade San Martino, Campanito e Cologno. Gli ettari distrutti dalle fiamme, che sono state spente solo dopo 9 ore di intenso lavoro da una imponente macchina antincendio che operava dal basso con le Sab e dall’alto con i mezzi aerei, sono 67 complessivi, dei quali 33 coperti da bosco e il resto di terreni nudi ma adibiti a pascolo.

Il danno non è solo ambientale, sono stati danneggiati flora e fauna dell’area, perché per i prossimi 10 anni, come prevede la legge nazionale 353 del 2000, saranno azzerati i pascoli con danni all’economia zootecnica locale. Decadranno, infatti, alcuni contratti stipulati dagli allevatori con l’Azienda speciale silvo pastorale di Nicosia. Per difendere la riserva orientata Campanito – Sambughetti, che è stata colpita solo per 5 ettari in area di pre riserva, si è mobilitata una imponente squadra fatta di uomini, autobotti e mezzi aerei, che è riuscita a vincere solo in parte la furia del fuoco nonostante un lavoro durato, senza risparmio di energie, per oltre 9 ore. L’imponente macchina messa in moto per lo spegnimento dell’incendio è riuscita a salvare la parte più preziosa, ossia quella del bosco naturale, della riserva Campanito - Sambughetti. Adesso è caccia aperta al piromane.

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