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Acqua Enna, il sindaco insiste per la rescissione del contratto

Dipietro: «Potevamo essere già liberi di programmare il nostro futuro e invece la decisione del commissario straordinario dell’Ato idrico ci blocca»

ENNA. Dopo il sì dell'Ars anche all'ultimo articolo della legge per il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, adesso manca solo il voto finale dell'assemblea regionale, l'amarezza del sindaco Maurizio Dipietro aumenta: «Potevamo essere liberi già da subito per programmare il nostro futuro e invece grazie alla decisione del commissario straordinario dell'Ato idrico Pietro Lo Monaco questo territorio dovrà ancora penare». Il ragionamento del primo cittadino non fa una grinza.

Sostiene che se Lo Monaco non avesse deciso «unilateralmente di sanare i mancati pagamenti dei quattro anni di canone di Acqua Enna per circa un milione e 800 mila euro, saltando a piè pari la rescissione del contratto» invocata proprio dallo stesso Dipietro «adesso il territorio provinciale potrebbe riprogrammare, come ha già fatto la provincia di Siracusa, immediatamente una nuova gestione dei servizio». E invece «c'è ancora una gestione affidata ad Acqua Enna e vuoi o non vuoi devi fare ancora i conti con loro».

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