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Fecero prostituire la figlia di 15 anni, condannati genitori di Leonforte

Avrebbero venduto il corpo della figlia a un anziano, che avrebbe pagato per le sue "prestazioni" direttamente alla madre

ENNA. Non avrebbero esitato a vendere il corpo della loro figlioletta di 15 anni a un ultrasettantenne ennese, che pagava, di volta in volta, da 100 a 300 euro per andare a letto con lei. La Corte d'appello di Caltanissetta ha confermato le condanne per sfruttamento della prostituzione a carico di una coppia di leonfortesi; e, per prostituzione minorile, a carico del cliente, che secondo l'accusa "pagava" direttamente alla madre.
La conferma della sentenza risale a diverse settimane fa, ma, considerato che si tratta di un processo a porte chiuse, è trapelata solo ieri, per il deposito delle motivazioni, alla vigilia degli ulteriori ricorsi delle difese in Cassazione.
Nel dettaglio la madre, oggi cinquantasettenne, ha preso 8 anni; il padre, che ha cinquantotto anni, 5 anni e 4 mesi. E l'anziano, oggi ottantaduenne, ha preso solo 2 anni e 6 mesi di reclusione. Per lui sono caduti in prescrizione tutti i rapporti sessuali a pagamento antecedenti all'ottobre del 2006. I genitori sono difesi dall'avvocato Antonio Impellizzeri, l'anziano dall'avvocato Giovanni Palermo.
Un'accusa infamante: mamma e papà, secondo l'accusa, avrebbero organizzato due volte a settimana gli incontri sessuali a pagamento fra la figlia e quell'uomo, dalla fine del 2005 al settembre del 2008.
Le generalità degli imputati, com'è ovvio, non possono essere divulgate, perché si renderebbe altrimenti identificabile la ragazza, all'epoca minorenne. La pena più pesante, come detto, è stata inflitta proprio alla madre, a cui è stata contestata pure l'accusa di avere costretto la figlia a subire e a compiere atti sessuali con l'ultrasettantenne, abusando del proprio ruolo di genitore.
Una storia di squallore e degrado maturata nella periferia leonfortese, di cui non si è saputo nulla per anni. La notizia è venuta fuori solo quando la Procura distrettuale di Caltanissetta, che ha competenza funzionale per questo tipo di reato, ha deciso di esercitare l'azione penale, chiedendo il rinvio a giudizio dei genitori. Uno degli elementi dell'accusa, oltre alla testimonianza della vittima, è la conferma di un retroscena inquietante: durante i rapporti sessuali a pagamento l'anziano avrebbe pure messo incinta la ragazzina, che diede alla luce un bambino.

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