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Rapine ed estorsione: blitz con 11 arresti a Enna - nomi e foto

ENNA. Sono 11 i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Caltanissetta, su richiesta della Dda della Procura nissena, eseguita dalla polizia di Stato di Enna. I provvedimenti dell'operazione 'Discovery 2' sono stati eseguiti da agenti sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Enna e da poliziotti del commissariato di Nicosia.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono rapina, estorsione, furto e porto abusivo di armi, anche clandestine tutti aggravati dall'aver agito con il metodo mafioso.

I destinatari sono Gaetano Sotera, nato a Nicosia e residente a Troina, 27 anni; Sebastiano Grasso, detto Seby, nato a Sant'Agata di Militello, residente a Cerami, 28 anni; Cristian Modica, di 23 anni; Diego Giuliano, di 25, Sebastiano Mirko Costa Cardone, di 23, Samuel Mancia, di 22, Emilio Calanni, di 26, Sebastiano Foti, di 25, Giuseppe Sotera, di 50, Salvatore Barbera, di 46, Serafino Impellizzeri, di 45. Barbera ed Impellizzeri erano già detenuti dal giugno scorso, arrestati nel corso dell'operazione "Discovery" coordinata dalla Dda di Caltanissetta e portata a termine dagli uomini della Squadra Mobile di Enna.

L'operazione nasce dallo sviluppo delle indagini condotte nei confronti di un gruppo mafioso riconducibile a Cosa Nostra, legato all'area criminale catanese dei Santapaola ed attivo in territorio di Troina, sgominato nel giugno scorso con l'operazione Discovery, che ha portato all'arresto di 13 persone. Gli 11 indagati di 'Discovery 2', attivi a Cerami, si muovevano, sostiene l'accusa, con atteggiamenti mafiosi, anche se non gli è stata contestata l'associazione, come ha sottolineato, in conferenza stampa, il pm della Dda di Caltanissetta, Roberto Condorelli.

Tra le tante attività illecite documentate, non solo furti, prevalentemente di auto ed estorsioni, con la tecnica del c.d. "cavallo di ritorno", furto seguito dalla richiesta di denaro per la restituzione, ma anche armi, alcune delle quali clandestine, grazie alle quali il gruppo criminale ha potuto imporsi con maggiore forza. Dalle indagini emerge Seby Grasso, considerato per il suo carisma, un capo indiscusso. Come quando dopo un alterco con un giovane, al quale Grasso aveva infastidito la sorella, da fuoco alla stalla dove il ragazzo teneva il cavallo. O nel caso della rapina nella casa di una anziana legata e imbavagliata, alla quale Grasso, aiutato da Gaetano Sotera e Samuel Mancia, ha rubato 15 mila euro in contanti e i gioielli.

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