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"Violenza sessuale col martello", condannato ennese

Sette anni al muratore che avrebbe maltrattato e sottoposto a indicibili abusi la sua compagna, costretta anche a prostituirsi per dargli i soldi per il Gratta e vinci

ENNA. Il Tribunale di Enna ha inflitto 7 anni di carcere all'operaio quarantenne di Enna bassa A.B., un muratore, che avrebbe maltrattato e sottoposto a indicibili abusi la sua compagna, costretta anche a prostituirsi per dargli i soldi da giocare al gratta e vinci. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal collegio penale ennese, presieduto da Giuseppe Tigano e composto dai giudici a latere Andrea Agate e Alessandra Maira. Il racconto della giovane rivelò pure le terribili sevizie a cui l'imputato l'avrebbe sottoposta, tra cui l'assurda morbosità di violentarla usando un martello, su cui la polizia rinvenne tracce del dna della vittima.

L'imputato è difeso dall'avvocato Gianpiero Cortese. Di mattina il pubblico ministero Ferdinando Lo Cascio aveva chiesto 10 anni. La difesa ha ottenuto che la pena scendesse al di sotto della richiesta, per via dell'esclusione della recidiva. Il legale comunque ha annunciato ricorso in appello, non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza. Dal canto suo, soddisfazione viene espressa dall'avvocato Biagio Scillia, legale di parte civile per conto della donna, che ha deciso di denunciare il suo ex dopo aver rotto con lui.

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