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Piazza Armerina, provocò la morte del passeggero: condanna a 3 anni e 6 mesi

PIAZZA ARMERINA. Alla guida del suo scooter, ubriaco, avrebbe provocato l'incidente stradale in cui perse la vita Salvatore Oliveri, un giovane a cui stava dando un passaggio. Era la sera del 25 giugno 2013. Adesso il Tribunale di Enna ha condannato a 3 anni e 6 mesi, con il rito abbreviato, il ventiduenne Francesco Scevola.

La sentenza è stata emessa dal giudice per l'udienza preliminare Vittorio La Placa, sceso ben al di sotto della richiesta del Pm Francesco Lo Gerfo, che chiedeva 4 anni e 8 mesi (l'accusa prevede una pena base da tre a dieci anni, a cui vanno aggiunte le pesanti aggravanti contestate). Il giovane è difeso dall'avvocato Sinuhe Curcuraci, il quale, contattato al termine del processo, annuncia che presenterà ricorso. «Aspettiamo il deposito delle motivazioni della sentenza — afferma — e proporremo appello per far valere le nostre ragioni».

La difesa ha sempre sostenuto che non stesse guidando l'imputato. Per la Procura, invece, non ci sono dubbi: era lui a guidare a una velocità non adeguata, in prossimità di una curva e di un restringimento. Sulla Statale 117 bis, verso Piazza Armerina, a un certo punto lo scooter ha terminato la sua corsa frontalmente con un autocarro Piaggio Porter. Per la vittima non ci fu scampo. Andò a sbattere contro l'autocarro, volando in avanti e verso sinistra. Le analisi hanno evidenziato che il tasso di etanolo nel sangue dell'imputato era di 1,66 grammi litro, al di sopra del massimo consentito. In più emerse una positività all'uso di cannabinoidi.

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