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Nicosia, morì prima di partorire: due ginecologhe a giudizio

A maggio dovranno comparire davanti ai giudici del Tribunale Maria Di Costa e Rosaria Vena, due ginecologhe in servizio all’ospedale Basilotta

NICOSIA. Si è conclusa con il rinvio a giudizio di Maria Di Costa e Rosaria Vena, due ginecologhe in servizio all’ospedale Basilotta di Nicosia alle quali viene contestata la negligenza per la morte, ad agosto 2013, di Antonella Seminara, la puerpera deceduta a Sciacca 2013 per una grave emorragia che si era sviluppata mentre si attendeva l’arrivo dell’elicottero per il trasferimento sanitario.

Il processo a carico delle due ginecologhe si aprirà il prossimo 25 maggio, ma l’Asp 4 di Enna, che era stata chiamata in causa come responsabile civile, dalle parti civili costituite, non ci sarà l’Asp 4 perché è stata estromessa. I parenti della vittima parteciperanno al processo come parti civili costituite, come pure le tre associazioni “Codici onlus - centro per i diritti del cittadino” con sede a Roma, “Codici Sicilia” con sede a Palermo e “Codici salute” con sede a Roma.

La signora Seminara, quarantenne alla sua prima gravidanza, era arrivata all’ospedale Basilotta intorno alle 19 e 30 del 4 agosto 2013. Era stata ricoverata per un distacco della placenta, i cui sintomi si sarebbero presentati già a partire dalle 18. Al Basilotta la signora era stata presa in carico dai sanitari dell’unità operativa di Ostetricia ed era stata sottoposta ad un cesareo anche se, così come era emerso subito e come la perizia disposta dalla Procura ha confermato, per il bambino non si sarebbe potuto fare nulla perché era già morto all’arrivo della signora in ospedale.

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