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Inchiesta sui lavori al castello di Enna, interrogatori al via

ENNA. Inizieranno subito dopo la Pasquetta gli interrogatori dei sette indagati dell’inchiesta della Guardia di Finanza sui lavori di messa in sicurezza della parete nord-ovest del Castello di Lombardia. A chiedere di essere sentiti, sinora, sono stati solo alcuni di essi, tra cui il Sovrintendente ai Beni culturali e ambientali di Enna Ernesto Maria Gueli, difeso dall’avvocato Salvatore Candura. Secondo quanto si è appreso, il sostituto procuratore Francesco Rio avrebbe delegato l’esame del Sovrintendente ai militari della compagnia di Enna delle Fiamme Gialle. Per gli inquirenti, i lavori al costone del Castello sarebbero partiti sulla base di un falso ideologico, che li definiva opere «di somma urgenza».

E avrebbero danneggiato, tramite sbancamenti «privi di autorizzazione», la base rocciosa. Gli altri indagati sono Egidio Elio Marchese, ingegnere capo del Genio Civile, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura; i funzionari del Genio Civile Innocenzo Di Gregorio Gulizia e Gaetano Di Maria, difesi entrambi dall’avvocato Giovanni Palermo; il direttore dell’unità operativa Sezione beni architettonici Antonino Mameli, il direttore dell’unità operativa Sezione beni paesaggistici Piero Gurgone, difeso dall’avvocato Antonio Lo Bianco; e il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Enna, l’ingegnere Paolo Puleo, difeso dagli avvocati Michele Caruso e Palermo. Puleo, va precisato, non è indagato in relazione ai lavori svolti, ma perché secondo la Procura nel 2013 avrebbe omesso «la manutenzione del Castello».

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