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Inchiesta sui lavori al Castello di Lombardia a Enna, il pm chiede 7 rinvii a giudizio

ENNA. A pochi mesi dall'avviso di conclusioni delle indagini il sostituto procuratore Francesco Rio ha chiesto per sette indagati il  rinvio a giudizio per l'inchiesta sui lavori del Castello di Lombardia, condotta dalla  Guardia di Finanza. Secondo la Procura di Enna, quei lavori, effettuati con mezzi meccanici, escavatori e martellio pneumatico, sarebbero stati avviati sulla base di un falso ideologico, che li definiva opere «di somma urgenza». I lavori però avrebbero danneggiato il piede roccioso del Castello.

Tra gli indagati Egidio Elio Marchese, ingegnere capo del Genio Civile, 63 anni, i funzionari del Genio Civile Innocenzo Di Gregorio Gulizia, 64 anni, e Gaetano Di Maria, 60 anni, il Sovrintendente ai Beni culturali Salvatore Ernesto Maria Gueli, 58 anni, il direttore dell'unità operativa Sezione beni architettonici Antonino Mameli, 58 anni, il direttore dell'unità operativa Sezione beni paesaggistici Piero Gurgone, 55 anni, e il dirigente dell'Ufficio tecnico comunale di Enna, l'ingegnere Paolo Puleo, 57 anni. che è però indagato perchè avrebbe omesso di «assicurare la pubblica e privata incolumità da eventuali danni cagionati dall'omessa manutenzione del Castello».

All'ingegnere capo del Genio Civile Marchese, in concorso con Di Gregorio Gulizia e Di Maria, è contestata l'ipotesi di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Ai funzionari del Genio Civile Di Gregorio Gulizia e Di Maria, al Sovrintendente Gueli e al direttore Mameli vengono contestate due ipotesi di reato previste dal «Codice dei beni culturali». Infine Gueli, Mameli e Gurgone sono accusati di omessa denuncia dei «reati di opere illecite e in difetto di autorizzazione effettuati al Castello di Lombardia».

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