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Piazza Armerina, a rischio la stabilizzazione dei precari

PIAZZA ARMERINA.  Il passaggio per decreto regionale del personale dell' ormai indebitata e chiusa Casa di Riposo San Giuseppe alla macchina comunale rischia di far saltare le stabilizzazioni dei precari comunali.

Si tratta di una delle conseguenze concrete nefaste per l'ente locale, subito dopo il rischio forte di dissesto finanziario a causa degli oltre quattro milioni di euro di debiti dell' istituto "mollati" dalla Regione al Comune per gli stipendi arretrati non pagati dall' Ipab di Piano Sant' Ippolito.

Con i dipendenti della San Giuseppe che diventano dipendenti comunali, quindi, si rischia di inceppare l'iter che stava facendo fuoriuscire dalla precarietà decine di precari comunali.

"L' assorbimento del personale interessato, a parte l' impossibilità di procedere alla corresponsione dei dovuti emolumenti, rischierebbe di impedire ulteriori processi di stabilizzazione del personale contrattista, fronte sul quale il Comune è impegnato da anni con lusinghieri risultati raggiunti a fronte di sacrifici e sforzi notevoli dal punto di vista finanziario", spiega la nota di diffida inviata dal sindaco Filippo Miroddi al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, con la quale viene chiesta la revoca del decreto regionale.

Nota finora rimasta inascoltata da Crocetta, anche dopo un incontro a Palazzo d' Orleans, a Palermo, tra una delegazione comunale e una regionale. Le prime stabilizzazioni che rischierebbero di saltare sono quelle del 2018, già programmate nel piano triennale delle assunzioni approvato con delibera della giunta.

L'ente ha previsto per quell'anno risparmi di spesa derivanti da cessazione del personale per un ammontare di 230 mila euro, con la possibilità di impiegare il 25 per cento di queste economie, pari a 57 mila euro, proprio per stabilizzare personale precario già in servizio da anni negli uffici comunali, ma ancora senza contratto a tempo indeterminato.

Insomma l' assorbimento dei dipendenti di ruolo della San Giuseppe nell'organigramma della macchina comunale sarebbe una beffa sia per gli stessi ex impiegati del centro per anziani, i quali continuerebbero a non percepire di fatto stipendio, sia per una fetta di lavoratori comunali precari che da anni attendeva il miraggio dell' impiego di ruolo e si ritroverebbe con un pugno di mosche in mano.

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