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Il contratto di pulizia è scaduto: è allarme igiene al Tribunale di Enna

ENNA. Si aggrava la situazione igienica al Palazzo di Giustizia di Enna dove da tre settimane, da quando è scaduto il precedente contratto con la ditta che si occupa della pulizia e la gara indetta dal Ministero della Giustizia  è andata deserta, non si effettuano le pulizie nè si raccoglie l'immondizia. Servizi igienici impraticabili e sacchi di rifiuti accumulati dappertutto, nelle scale e nei corridoi.

Il presidente del tribunale, Giuseppe Ferreri, prima che scadesse il contratto con la ditta di pulizia aveva già chiarito in una nota, che  la gestione della servizio è di competenza della Corte d'appello su delega del Ministero e dunque la presidenza del Tribunale non ha alcun potere.

Intanto monta la protesta anche sulla vicenda del metal detector che permette l'accesso sicuro al Palazzo di Giustizia. Il personale amministrativo, in una nota inviata al procuratore della Repubblica Massimo Palmeri, chiede che venga realizzato un ingresso riservato al personale amministrativo . «Non ci sottoporremo più al metal detector, - scrivono in una nota - essendo venuti a conoscenza che nel resto d'Italia altri Procuratore e Presidenti di tribunale più attenti e più sensibili praticano scelte paritarie» .

Gli operatori si dicono pronti a finanziarie eventuali spese per la realizzazione di un ingresso riservato con il badge o altre tecnologie.

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