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Gare di cavalli clandestine, i catanesi volevano scommettere sulle corse

Foto archivio

PIAZZA ARMERINA. Avrebbe solo voluto riportare alle corse «Supertopo», il suo cavallo, ma a quelle legali, non alle gare clandestine. In passato l’equino aveva ricevuto dei premi, ma poi era uscito dal giro.

Si è difeso così Salvatore Gagliano, uno degli arrestati domenica mattina per un presunto giro di corse clandestine di cavalli. Domenica mattina sulla strada statale 117 in territorio di Piazza Armerina, in pratica, doveva solo esserci un normale allenamento, nulla di illecito.

A sostenerlo è stato proprio Gagliano, che ha risposto così al gip Luisa Maria Bruno, ieri mattina, nell’interrogatorio, che si è svolto al Tribunale di Enna. Gagliano è difeso dall’avvocato Francesco Alberghina, che assiste sette degli otto arrestati.

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