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Da Ascoli al centro della Sicilia, l'Annunciazione di Guido Reni a Nicosia

PALERMO. Da Ascoli Piceno al centro della Sicilia: l'Annunciazione di Guido Reni, sarà la punta di diamante della mostra, che si inaugura il 30 maggio, «Guido Reni e la magnificente bellezza. Capolavori da Ascoli Piceno».

Il capolavoro del maestro bolognese sarà affiancato da due tele, il Beato Bernardo Abate e San Benedetto Abate, del caravaggesco Giacinto Brandi.

La tela di Reni approda a Nicosia, prima città che la ospita, in Sicilia, dopo essere stata esposta a Montréal e New York. È l’Annunciazione di Reni, un capolavoro assoluto dell’arte del Seicento. La mostra promossa dal Comune di Nicosia, insieme a Pro Loco, Confcommercio, Diocesi di Nicosia e Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, e curata da Stefano Papetti, direttore della Pinacoteca scolana, e da Antonio D’Ami - co, ideatore del progetto, infatti, ha anche l’obiettivo di sostenere il territorio marchigiano ferito dal sisma che ha devastato il centro Italia. Con il ricavato della vendita del catalogo verrà finanziato il restauro di un’opera del territorio ascolano danneggiata dal terremoto.

La tela di Guido Reni(1575 - 1642) approderà a Nicosia insieme a quelle del Brandi (1621 – 1691), che provengono dalla chiesa ascolana di Sant’Angelo Magno, da dove sono state rimosse in seguito ai danni riportati dal terremoto del 30 ottobre 2016.

Le tre opere marchigiane troveranno una location d’eccezione all’interno della Chiesa di San Calogero, che in pieno centro storico è un gioiello del barocco siciliano edificato alla fine del Seicento dalla Confraternita di Santa Maria degli agonizzanti. L’Annunciazione, 237 centimetri X 154 datata fra il 1628 e il 1629, è «un capolavoro di realismo. Opera di perfetta armonia, fra i tanti capolavori di Guido Reni», ha affermato nei giorni scorsi Vittorio Sgarbi, nella sua Lectio magistralis tenuta al Salone internazionale del libro di Torino. Venne commissionata al «divino Guido» della marchesa Alvitreti per la chiesa di Santa Maria della Carità di Ascoli Piceno e non arriva a caso a Nicosia, dove si conservano affascinanti opere del Seicento come quelle di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto, Pietro Novelli detto il Monrealese e  Salvador Rosa, custodite nella Cattedrale, ma anche gli straordinari affreschi, datati 1717, del fiammingo Guglielmo Borremans nella chiesa di San Vincenzo.

Dopo l’inaugurazione del 30 maggio, che si terrà nel salone della curia vescovile di Nicosia alle 18, la mostra sarà aperta al pubblico dal 31 maggio al 5 novembre, da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Immagini di Marco Gullà

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