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Truffa all'Ue a Nicosia, intascavano i soldi per le strade rurali: 21 indagati

NICOSIA. La Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia ha scoperto una truffa al bilancio dell'Unione Europea di oltre un milione di euro. Ventuno gli indagati per falsità ideologica in atto pubblico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta con uso di fatture false ed emissione di fatture false.

I finanziamenti, indebitamente percepiti da un'associazione agricola, erano destinati al rifacimento di strade interpoderali nel comune di Nicosia e alla predisposizione di nuove infrastrutture per agevolare il settore. Attraverso le false fatturazioni, i soggetti coinvolti nella frode hanno potuto giustificare i costi sostenuti per l'effettuazione dei lavori ai fini della percezione delle erogazioni, "gonfiando" contabilmente le passività d'azienda e sottraendosi ad una maggiore tassazione, certificando prestazioni di servizi e cessioni di beni che, nel concreto, non si sono mai realizzate e danneggiando così gli altri operatori onesti che, avendo presentato regolari domande per ottenere le contribuzioni pubbliche, non sono riusciti ad essere finanziati.

Il denaro nel tempo accumulato mediante la creazione di "fondi neri" è stato reinvestito: da qui l'accusa di autoriciclaggio. Al termine dell'indagine sono stati sequestrati beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre un milione. 

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