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Otto del clan mafioso di Regalbuto vanno alla sbarra per estorsione

REGALBUTO. Il clan di Regalbuto, legato a doppio filo con i Santapaola di Catania, avrebbe tentato di estorcere del denaro a una pizzeria e un distributore di carburante, ma entrambi i tentativi, quattro anni fa, sono falliti perché le vittime si sono ribellate.

Sono due delle ipotesi di reato per cui si sono chiusi, con 8 rinvii a giudizio – e accuse, a vario titolo, di tentata estorsione e violenza e minaccia per costringere qualcuno a commettere un reato – due stralci dell’inchiesta Go Kart.

I processi si apriranno il 5 ottobre, dinanzi al Tribunale collegiale di Enna. Per due tentate estorsioni di stampo mafioso sono stati rinviati a giudizio Filippo Scardilli, 26 anni, Vito Scravaglieri di 32, Silvestro Schillaci di 36 e Samuele Cardaci di 33. Ai quattro, difesi dagli avvocati Vito Felici, Alessandro Manno e Andrea Di Salvo, è contestata, a vario titolo, la tentata estorsione ai danni di una pizzeria della città. Facendo parte, Schillaci e Scravaglieri, di Cosa Nostra, per l’accusa, quest’ultimo avrebbe chiesto 900 euro alla titolare di una pizzeria, mentre gli altri tre lo avrebbero spalleggiato.

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