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Sorgenti prosciugate, cento indagati per l’acqua rubata nell'Ennese

NICOSIA. Emergono i primi particolari dell’inchiesta portata avanti dalla Compagnia carabinieri di Nicosia e dal Nucleo operativo provinciale del Corpo forestale della Regione Siciliana di Enna, per fermare i prelievi abusivi d’acqua e le manomissioni fraudolente nella condotta idrica San Martino-Campanito. Un’indagine che sta facendo emergere un fenomeno di abusivismo diffuso in un’ampia fetta di territorio. Sono già scattate le prime denunce e se i numeri si conosceranno solo a conclusione delle indagini, pare che le posizioni sotto indagine siano almeno un centinaio.

I controlli sono partiti il 25 agosto dopo che i carabinieri hanno ricevuto “numerose lamentele” da parte di utenti che, in questo straordinario periodo di siccità, ricevevano poca acqua. La Compagnia di Nicosia ha chiesto ad AcquaEnna, gestore del servizio idrico integrato, i dati sulla portata disponibile nelle sorgenti Campanito, da cui sono emerse “diverse discrasie tra la potenziale portata disponibile e quella realmente erogata a servizio delle utenze”. A quel punto è intervenuto il Nop del Corpo Forestale di Enna e, diverse pattuglie miste hanno scandagliato, metro per metro, la linea di distribuzione delle sorgenti S. Martino – Campanito.

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