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Mafia a Leonforte, la Cassazione conferma sette condanne

Corte di Cassazione

LEONFORTE. Quattro anni fa Giovanni Fiorenza, un imprenditore edile leonfortese, costituì un clan mafioso nuovo di zecca, facendolo autorizzare all’azione dal presunto boss provinciale di Cosa Nostra Salvatore Seminara. Della cosca facevano parte, tra gli altri, pure i suoi due figli Alex e Saimon.

È arrivata l’altro ieri sera, con il deposito della sentenza finale della Cassazione, una prima verità processuale sui fatti scoperti dal Commissariato di Leonforte nel 2013. Risale a questo periodo l’operazione “Homo Novus”, con cui i poliziotti della sezione di Pg, coordinati dal sostituto procuratore della Dda di Caltanissetta Roberto Condorelli, sono riusciti a documentare la crescita di un clan in fase “embrionale”. Un lavoro investigativo durato mesi, tra intercettazioni telefoniche, ambientali e le denunce, una delle primissime volte nella storia – come non accadeva a Leonforte dai primi anni ’90 – di tre coraggiosi imprenditori vittime del racket.

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