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Museo di Gela "location elettorale", scoppia la polemica

GELA. Il museo di Gela, con i suoi preziosi reperti archeologici in vetrina, è diventato "location" di spot elettorali di un candidato alle prossime elezioni regionali. Appena la notizia si è diffusa in città ha suscitato dubbi e polemiche. Il direttore del polo museale, Ennio Turco, ha dichiarato che "il candidato è entrato nel museo con una sua troupe televisiva pagando regolare biglietto e che una volta all'interno si è fatto intervistare con riprese panoramiche".

"Tuttavia - ha puntualizzato Turco - ho diffidato il politico dal mettere in onda il suo spot, in attesa di mia autorizzazione, invitandolo a regolarizzare la pratica attraverso la presentazione di una apposita domanda di utilizzo oneroso della sala, come è previsto dal regolamento per convegni, spettacoli, o per le riprese di una coppia di sposi all'acropoli o alle mura timoleontee". Il costo si aggirerebbe sui cento euro. Pagata dunque la cifra stabilita, in assenza di altri impedimenti,il museo di Gela potrà diventare logo da abbinare a quel candidato e a quel partito.

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