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"Riciclava capitali illeciti nel Nord", sequestrati beni per 10 milioni tra Caltanissetta ed Enna

CALTANISSETTA. Nelle province di Caltanissetta, Enna e Milano, pattuglie del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Caltanissetta, insieme ai finanzieri dei reparti operativi di Milano e Varese, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno sequestrato attività economiche, beni mobili e immobili, conti correnti postali e bancari riconducibili a Felice Cannata e ai suoi familiari Grazia Matanza, Salvatore, Angela e Giusy Cannata, Angela D’Angelo e Salvatore Tisa.

Cannata, condannato per mafia ed esponente del clan Pietraperzia, riciclava capitali illeciti in attività produttive nel Nord Italia, in particolare nei settori della compravendita di autovetture di grossa cilindrata.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ed eseguite dalla Guardia di finanza nissena, hanno permesso di ricostruire il patrimonio riconducibile a Cannata: un’azienda agricola, una ditta individuale, 182 ettari circa di terreno, 22 fabbricati, 11 beni mobili tra cui macchine agricole e mezzi di produzione, 46 conti correnti e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.

Le attività di sequestro si sono anche sviluppate con una serie di perquisizioni di immobili in uso alla famiglia Cannata nella provincia di Milano. I finanzieri di Caltanissetta hanno eseguito le attività di polizia giudiziaria avvalendosi del contributo di un «cash dog» del gruppo della Guardia di finanza di Malpensa.

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