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Piazza, arriva la stangata dell’Imu anche per chi "presta" casa

Nessuna agevolazione per chi ospita figli, genitori e fratelli in comodato gratuito un appartamento. Dovrà pagare lo stesso l'Imu sull'immobile come seconda casa, cioè all'8,6 per mille

PIAZZA ARMERINA. Non sarà possibile «prestare» la casa ad un familiare stretto per pagare meno Imu. Nessuna agevolazione per chi assegna ai figli, genitori e fratelli in comodato d'uso gratuito un appartamento, dovrà pagare lo stesso l'Imu sull'immobile come seconda casa, cioè all'8,6 per mille. Dopo l'addizionale l'Irpef il consiglio comunale ha dato il via libera definitivo anche alla nuova imposta sugli immobili.

Stralciata la riduzione dell'aliquota prevista inizialmente per i fabbricati concessi in uso gratuito ai parenti in linea retta o collaterale fino al 2° grado di parentela (genitori, figli, fratelli e nipoti). La giunta aveva previsto che in questi casi l'aliquota dovesse restare agganciata al 4,6 per mille, come per la prima casa. Ma il collegio dei revisori dei conti ha stoppato di fatto la previsione, giudicandola fuori dal quadro legislativo attuale. Al parere negativo del collegio dei revisori era seguita anche una forte perplessità da parte del ragioniere capo Alfonso Catalano che non aveva dato il proprio benestare alla norma, temendo una riduzione di gettito non consona con il difficile momento finanziario per le casse comunali. Nessuna aliquota di favore, quindi, per comodati di comodo tra familiari. Per la prima casa si pagherà il 4,6 per mille, per la seconda l'aliquota è stata fissata dal consiglio comunale all'8,6 per mille. Per i fabbricati e gli immobili utilizzati per nuove iniziative produttive nel centro storico per un quinquennio l'aliquota rimarrà al 4,6 per mille. Infine per gli immobili costruiti e destinati alla vendita dall'impresa costruttrice, fino a quanto permane tale destinazione e non siano dati in locazione, rimane l'aliquota al 4,6 per mille per un triennio.

Una misura questa introdotta per venire incontro alle esigenze delle imprese edili che in un periodo di crisi del mercato immobiliare possono avere difficoltà a vendere un appartamento. L'imposta sugli immobili, così come era accaduto per l'addizionale Irpef, è stata approvata con i voti favorevoli del Partito democratico. Contraria alle aliquote, invece, l'opposizione. L'approvazione delle due imposte consente alle casse comunali di mettersi in equilibrio, ma non mette il Comune al riparo dallo sforamento del Patto di Stabilità.

Tutto dipende dai paventati ulteriori minori trasferimenti e dalla liquidazione delle altre trimestralità di cassa da parte della Regione. In pratica la giunta e il servizio Economico-finanziario devono navigare a vista. Non si può escludere che nei prossimi mesi o al massimo entro il prossimo anno le istituzioni comunali siano costrette a riportare le due imposte in aula per calibrare ulteriormente al rialzo, sia pure di pochi punti percentuali, le aliquote di Irpef e Imu. Martedì prossimo, intanto, si torna in consiglio per passare all'esame del Bilancio di Previsione 2012 vero e proprio.

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