Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Aidone dice no a "staffetta" dei tesori con New York

Il «Tesoro di Eupolemo» deve rimanere in città e non tornare negli Usa. L’accordo prevede per i prossimi quarant'anni un prestito quadriennale alternato

AIDONE. Il «Tesoro di Eupolemo» deve rimanere in città e non tornare negli Usa. L'Archeoclub «Aidone-Morgantina» boccia l'ipotesi di un ritorno degli Argenti di Morgantina a New York e chiede che i reperti, finalmente rientrati ad Aidone, rimangano esposti al museo archeologico regionale. Tre decenni dopo la sua scoperta clandestina e il suo trafugamento, il Tesoro di Morgantina è finalmente tornato in Italia. E gli aidonesi non vogliono privarsene un'altra volta. «Venuti a conoscenza degli accordi a suo tempo stabiliti per la restituzione del Tesoro di Eupolemo, tra il Metropolitan Museum e il Ministero dei Beni Culturali, che prevedono per i prossimi quarant'anni un prestito quadriennale alternato, esprimiamo la più totale disapprovazione dell'operazione», spiega in una nota l'associazione, manifestando forte preoccupazione per un'ipotesi che «priverebbe il museo archeologico aidonese per un lungo ed ingiustificato periodo di tempo di uno dei propri punti di forza, con un verosimile calo del numero dei visitatori ed un sicuro danno per la nascente economia del paese».

Si tratta del più importante insieme conosciuto di oreficeria proveniente dalla Sicilia ellenistica, in molti aspetti analogo al famoso tesoro Rothschild da Taranto, anch'esso trafugato. Gli accordi vanno rivisti, sembra voler suggerire l'Archeoclub. «In più la legittima preoccupazione di eventuali danni che i preziosi potrebbero subire causa i trasferimenti, almeno cinque, trasferimenti che, se vogliamo andare in fondo, sono il prezzo o il pizzo da pagare per le esigenze di un museo che indebitamente li ha esibiti per trent'anni e che li avrebbe dovuti restituire senza condizioni e soprattutto non imponendo una clausola a dir poco vessatoria», spiega l'Archeoclub che ha deciso di avviare una battaglia per non far tornare più i reperti in America. «Abbiamo deliberato di rivolgere una petizione a tutte le autorità competenti, regionali e nazionali, per ottenerne l'impegno ad eliminare questa clausola che a suo tempo poteva ben dirsi ricattatoria», afferma l'associazione nella nota. I volontari dell'associazione vogliono «mobilitare l'opinione pubblica» attraverso una raccolta di firme ed altre manifestazioni che saranno presto programmate per scongiurare un evento che viene sentito «come un'offesa, oltre che come un danno».

Il ritorno degli Argenti, unitamente al rientro definitivo della Dea di Morgantina e degli Acroliti, con il rilancio del museo locale, aveva suscitato forti speranze nella comunità locale come occasione di rilancio dell'economia locale legata al turismo. Una staffetta periodica tra una parte e l'altra dell'oceano viene vissuta come un potenziale danno alla nuova immagine turistica che la città e i cittadini aidonesi stanno cercando di costruire nell'ultimo biennio.

Caricamento commenti

Commenta la notizia