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Piazza Armerina, hashish a studenti: udienza per 11

Si chiuderà oggi, dopo il cambio di giudice, l'udienza preliminare «Children in danger», che segue l'omonima operazione antidroga del commissariato di Piazza Armerina

PIAZZA ARMERINA. Si chiuderà oggi, dopo il cambio di giudice, l'udienza preliminare «Children in danger», che segue l'omonima operazione antidroga del commissariato di Piazza Armerina. Stamattina sarà il gup Calogero Commandatore a pronunciarsi sulle 11 richieste di rinvio a giudizio formulate dal pm Francesco Rio. Sei di loro, il giovane Alex Treno, il padre Luigi, la moglie Maria Prestifilippo e la sorella Graziella, l'aidonese Leonardo Germanà, difesi tutti dall'avvocato Sinuhe Curcuraci, e il piazzese Alessio Sarda, difeso dall'avvocato Salvatore Spinello, sono accusati, a vario titolo, di spaccio di marijuana e hashish, in certi casi in concorso fra loro. Gli altri cinque sono accusati solo di favoreggiamento semplice, perché avrebbero detto di non conoscere Alex Treno, quando la polizia è convinta del contrario. «Non ci ho mai parlato». «Non ho mai acquistato stupefacenti da lui». Sono alcune delle risposte che hanno fornito i cinque, di età compresa fra i venti a trentacinque anni, che vivono a Piazza Armerina, Caltanissetta e Brenta, in provincia di Varese. Sono Alfio S., Amedeo S., Santi C., Sandro C. e Mario M., difesi dagli avvocati Marianna Grimaudo, Francesco Alberghina, Franco Azzolina e Norberto Liggieri. Ad Alex Treno, che ha confessato - arricchendo la confessione anche di elementi che sarebbero stati, secondo la difesa, «sconosciuti agli inquirenti» - ma ha anche scagionato tutti i suoi parenti, la Procura contesta l'aggravante di aver ceduto droga a un minorenne.

J.TR.

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