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La diga Ancipa ai minimi storici: contro l’emergenza s’invoca la pioggia

Convocato un incontro in Prefettura per studiare il problema. Gli esperti assicurano: in questo periodo c’è sempre stato maltempo

ENNA. Se l'intensità delle piogge di questi giorni non dovesse crescere, da martedì sarà crisi nera sul fronte idrico. La diga Ancipa, l'invaso troinese da cui dipende l'approvvigionamento idrico della provincia di Enna e di alcune cittadine delle province di Caltanissetta, Agrigento, Catania e Palermo, è quasi vuota. Una situazione non certo inedita per l'Ancipa: l'autunno del 2006 fu contrassegnato da disagi, razionamenti e turni dell'erogazione. Da allora la diga non è stata potenziata e per questo, negli anni scorsi, non ha mai potuto riempirsi per più di 10 o 15 milioni di metri cubi. Quando saranno finiti i lavori dell'Enel nell'invaso, la capienza potrebbe raddoppiarsi e migliorare le prospettive future. In passato, l'acqua eccedente il massimo della capienza, veniva buttata via, all'inizio degli anni Duemila anche a mare. Oggi però il rischio è concreto: il livello dell'acqua attualmente sarebbe sceso al minimo storico, sotto i mille metri cubi d'acqua, quanto basterebbe a stento per una ventina di giorni di erogazione. Dopo, se non dovesse piovere, il problema si trasformerebbe in un'emergenza, con danni enormi per gli operatori economici. C'è chi ipotizza che attualmente nell'invaso sarebbe presente solo un quantitativo di 600 mila metri cubi d'acqua. I prelievi, invece, sarebbero pari a 170 litri al secondo, pochissimo, considerato che in tempi normali si preleva più del doppio.
Da martedì inizierà la fase critica, a meno che le timide piogge che in questi giorni sulla zona di Troina non si intensificassero nelle prossime ore e nei prossimi giorni, eventualità che comunque non sarebbe così remota. Per questa ragione martedì è in programma una riunione in Prefettura, finalizzata a fare il punto della situazione e decidere una strategia per venire fuori dalla crisi idrica. A confermare la riunione sono anche fonti della Prefettura, anche se non è chiaro in che termini sarà affrontato il problema dell'Ancipa. Nell'Ennese ci sono comuni, si ricorda, che dipendono esclusivamente dalla diga Ancipa, e che se la crisi dell'invaso fosse persistente, rischierebbero di trovarsi in piena emergenza. Non è chiaro ancora chi è stato invitato a partecipare alla riunione di martedì, oltre alla società che gestisce l'erogazione idrica, Acqua Enna, ma il ricordo del passato fa ipotizzare un ruolo importante della Protezione civile, che sei anni fa fu decisiva con le sue autobotti per rifornire enti, scuole, ma anche le riserve di alcuni condomini, dove l'emergenza aveva provocato particolari allarmi.
C'è poi da capire quale apporto potrà essere dato, in aggiunta all'Ancipa, da altri pozzi, come quelli comunali di Enna Bannata, Bannatella e Furna, da cui sarebbe possibile prelevare 20 litri di acqua al secondo. Infine, se martedì i tecnici fossero costretti a dichiarare l'emergenza, si andrebbe al razionamento dell'acqua. Uno spiraglio di speranza arriva però dagli esperti, secondo cui in questo periodo dell'anno le piogge sono sempre bastate a riempire la diga. Gli addetti ai lavori, dunque, sono fiduciosi. Ma ci vuole la pioggia.

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