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Pasta e alimenti in cambio dei rifiuti, via all’Ecopunto

A breve l’apertura del centro di raccolta differenziata che fa parte della rete nazionale di Liberambiente dell'associazione Libera

ENNA. Che il rifiuto possa diventare una risorsa è ormai risaputo da anni. E pare che anche a Enna stiano iniziando a crederci. In particolare un gruppo di giovani che entro l'anno apriranno un «Ecopunto» che fa parte della rete nazionale di Liberambiente dell'associazione Libera.

In pratica, l'Ecopunto funzionerà come centro di raccolta privato di rifiuti differenziati. Ed ai cittadini che vi si recheranno a conferire le varie frazioni secche e quindi, alluminio, vetro, carta, plastica, in base alla quantità conferita non verranno dati soldi; saranno bensì «barattati» generi alimentari di prima necessità come pasta, scatolame e quant'altro.

Un’attività che «fa bene» alla società secondo diverse sfaccettature perché si dà un contributo importante all'ambiente rendendolo più pulito, perché si dà la possibilità a dei giovani in un momento in cui è difficile trovare lavoro di cimentarsi in una innovativa attività imprenditoriale e perché, sempre in un momento di grave congiuntura economica, si dà la possibilità anche alle famiglie indigenti di poter avere dei generi di prima necessità grazie ai rifiuti prodotti. E tra l'altro l'Ecopunto entrerà in positiva «competizione» con la raccolta differenziata istituzionale avviata da poco meno di 2 settimane dalla società d'ambito Ennaeuno.

Un'attività per adesso avviata nel capoluogo in modo sperimentare su solamente due zone della città e che interessa per adesso solamente poco più del 15 per cento dei 30 mila abitanti di Enna. Ma portando la spazzatura all'Ecopunto i cittadini avranno in cambio qualcosa e potranno così essere spinti a «trattare» con più cura i rifiuti. Da sei mesi i responsabili della cooperativa che sta avviando questa innovativa attività stanno lavorando scontrandosi però con una farraginosa burocrazia.

«Sinceramente pensavamo di poter aprire prima - commenta uno dei soci della coop, Stefano Di Vita - ma non pensavamo minimamente con una così ingarbugliata burocrazia. Per essere sinceri però non è colpa di nessuno ma proprio delle normative vigenti perché dalle dalle varie istituzioni interessate in particolare dal Comune stiamo avendo la massima collaborazione. Non vediamo l'ora di iniziare questa affascinante avventura».

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