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La Cgil: formazione al collasso Operatori in stato di agitazione

«Molti non vengono pagati anche da 18 mesi». Chiesto incontro con prefetto e sindaco

ENNA. Un settore ormai al collasso. Lo definisce così quello del settore della formazione professionale che in provincia di Enna conta circa 300 addetti, il segretario provinciale del settore Conoscenza Cgil, Angela Accascina, che ha fatto approvare al direttivo provinciale della categoria, inviato a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, un documento in cui si stigmatizza la grave situazione in cui versano i lavoratori del settore, nel quale buona parte non percepisce stipendio da oltre un anno (con punte anche di 18 mesi), ma che nello stesso tempo continuano a lavorare in tutte le filiere del settore con grande senso di professionalità e dovere. «Chissà in quale altro settore - si legge nel documento - si continuerebbe a garantire i servizi nonostante non siano pagati da tutto questo tempo». Una categoria che è veramente stanca di essere trattata come inutile ed improduttiva e che viene additata come una delle artefici del disastro economico siciliano. I lavoratori che vivono in una condizione drammatica ed insostenibile, sia quelli che operano negli sportelli multifunzionali che negli interventi formativi, chiedono chiarezza e risposte precise a tutela dei loro diritti. La Cgil quindi proclama lo stato di agitazione dei lavoratori che andrà avanti ad oltranza sino a quando i lavoratori non verranno rassicurati con fatti concreti sul loro destino occupazionale, nel rispetto dei diritti istituzionali. Inoltre nel più breve tempo possibile una delegazione dei lavoratori, chiederà un incontro col prefetto e con il sindaco di Enna per chiedere loro di intervenire con le istituzioni regionali e nazionali affinché anche i lavoratori della formazione professionale possano passare le feste natalizie con i propri familiari con dignità e senza vergognarsi di essere dipendenti della formazione professionale.

RI.CA.

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