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«Hanno interrato pneumatici rotti», sequestrata un’area di mille metri

La Squadra mobile ha denunciato, per illegale trattamento di rifiuti speciali, 4 persone nella Zona industriale di Dittaino

ENNA. Avrebbero inquinato una parte del sottosuolo della loro azienda, all'interno della zona di sviluppo industriale di Dittaino, con diverse centinaia di pneumatici rotti, interrandoli, secondo la polizia illegalmente. Per questo la squadra mobile ha sequestrato un'area di mille metri quadri e denunciato a piede libero per trattamento di rifiuti speciali non pericolosi 4 persone, 2 proprietari e 2 dipendenti addetti allo stoccaggio dei rifiuti, appartenenti a una ditta che in teoria, secondo gli agenti, si dovrebbe occupare della lavorazione di rifiuti non pericolosi. Avrebbero dovuto lavorarli, quegli pneumatici, poi pagare per uno stoccaggio regolare. Invece, stando a quanto sostiene la polizia, avrebbero scavato e posto tutto nel sottosuolo. Gli agenti del vicequestore Giovanni Cuciti sottolineano che tutto è partito dai controlli effettuati dalle pattuglie della Questura, della polizia stradale e della polizia provinciale, che avevano evidenziato alcune "anomalie" nella gestione del sito: molti dei copertoni dismessi, invece di essere lavorati secondo le procedure corrette, erano stati semplicemente "interrati". Così la Procura di Enna ha disposto controlli specifici e un servizio di videosorveglianza, per comprendere nel dettaglio le responsabilità dei singoli. Viste le immagini, la squadra mobile, sezione reati contro il patrimonio, ha registrato un'intensificarsi degli scavi a cavallo di Natale. Erano fatti con un pala meccanica. Dal 24 al 26 dicembre, poi ancora venerdì 28, alle 7 del mattino. Così la Procura ha autorizzato un intervento, eseguito dalla squadra mobile, dalle Volanti e dalla Stradale, che sostengono di aver colto gli indagati in flagrante. Tutto intorno, e a ridosso dello stabilimento, erano stati effettuati gli scavi e, dentro alcuni, erano stati depositati gli pneumatici, sia in fila che tagliati e distesi alla rinfusa. Altri copertoni erano posti nella vasta zona antistante uno degli ingressi, ricoperta in terra battuta. Dentro il sito, gli agenti hanno poi rilevato che i macchinari per la lavorazione delle gomme sarebbero stati completamente in disuso: mancava ogni collegamento ai generatori ed erano coperti da cataste di pneumatici, ad eccezione di due tranciatrici idrauliche di piccole dimensioni, utilizzate per tagliare le gomme. I responsabili dello stabilimento, secondo gli agenti, avrebbero cercato di giustificarsi dicendo di avere avanzato al Comune di Enna una dichiarazione di inizio attività per effettuare la pavimentazione dell'area il cui progetto prevede la posa in opera di una base costituita da manufatti in gomma precompressi. La posizione degli indagati tuttavia è tuttora al vaglio del sostituto procuratore Francesco Rio, che coordina le indagini.

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