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Provincia, frenata sul taglio degli assessori

l numero dei componenti della giunta dovrebbe passare da otto a cinque. Greco: "L’iter fin qui da noi seguito è corretto"

ENNA. C'è un voto del consiglio provinciale, un preciso impegno del presidente Giuseppe Monaco ma difficilmente da qui alla chiusura della consiliatura la giunta di piazza Garibaldi uno potrà passare da 8 componenti a 5.

Nei mesi scorsi il consiglio votò un invito a tagliare, dal primo gennaio, gli assessori e Monaco immediatamente dopo portò in giunta e venne approvata la delibera per la riduzione dei componenti dell'esecutivo. Lo stesso provvedimento deve necessariamente andare in pubblicazione affinchè i soggetti abilitati, i Comuni, possano presentare, se lo ritengono opportuno, delle osservazioni. «Ad oggi — dice Monaco — la delibera non è rientrata dalla pubblicazione non appena mi sarà consegnata proporrò una modifica dello Statuto». E infatti per diminuire il numero degli assessori è necessaria una modifica dello Statuto con la relativa nuova pubblicazione.

«Il percorso è esatto — dice Massimo Greco, presidente del consiglio provinciale — e noi siamo in attesa. Ad oggi dal presidente della Provincia non è arrivata alcuna comunicazione in tal senso». I consiglieri premono per la modifica: «Il consiglio l'ha proposto e saremo solleciti a modificare lo Statuto». Ma la consiliatura è agli sgoccioli, in primavera scade il mandato e quindi la riduzione degli assessori sarà un impegno che dovrà affrontare il nuovo presidente della Provincia, se ci sarà. Intanto l'assessorato alla Solidarietà guidato da Geppina Savoca propone un consuntivo sul lavoro svolto nell'anno appena passato: «Pur con le difficoltà economiche che tutti conoscono siamo riusciti a movimentare una bella somma che supera i 500 mila euro». Un neo però è evidente. Non è stato rinnovato il contributo al Csr per il centro diurno dove sono assistiti 53 disabili.

«È vero - conclude la Savoca - e siamo enormemente dispiaciuti ma con le scarse risorse che abbiamo siamo riusciti a finanziare a malapena i servizi essenziali istituzionali. Negli anni passati, con i nostri fondi abbiamo supplito altri». In effetti in tutta la Sicilia l'attività dei centri diurni viene finanziata dalle Asp. «Enna è l'unica provincia — dice Giuseppe Adamo responsabile del Csr — dove l'azienda sanitaria da anni ci ha tagliato ogni risorsa». Comunque esisterebbe ancora una possibilità per non chiudere l'attività da febbraio, il nuovo bilancio della Provincia.

«Noi — conclude il presidente della Provincia Monaco — non abbiamo dimenticato il Csr ma con i fondi 2012 non ce l'abbiamo fatto. Stiamo adesso preparando il bilancio di previsione 2013 e se riusciremo a trovare uno spiraglio saremo felicissimi di venire incontro ancora una volta al consorzio». È bene ricordare che sono interessati a continuare le terapie nei centri diurni di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca ben 53 disabili. L'impegno finanziario della Provincia dovrebbe essere intorno ai 100 mila euro poiché l'altra parte del servizio viene finanziato dal Csr e dai Comuni dove risiedono i soggetti diversamente abili.

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