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La verità di Mavica su tre delitti di mafia

Gli imputati sono Filippo Passalacqua, Salvatore Marletta e Salvatore Leonardi. L’accusa: associazione mafiosa

ENNA. I suoi racconti si annunciano come un ciclone, destinato ad abbattersi su boss mafiosi e killer di Cosa Nostra di Enna e Catania. Potrebbero emergere nuove verità su tanti delitti irrisolti, alcuni dei quali ha pure confessato.

Stamattina deporrà in videoconferenza il neopentito Antonino Mavica, detto "Ninu u patirnisi" al processo Fiumevecchio, che vede alla sbarra i catenanuovesi Filippo Passalacqua, Salvatore Marletta e Salvatore Leonardi. I tre imputati sono accusati di associazione mafiosa ma ritenuti vicini a clan diversi: Passalacqua è considerato vicino al gruppo dei Salvo, cioè al clan Cappello di Catania; mentre gli altri due sono ritenuti vicini a Cosa Nostra di Enna. I tre imputati non hanno precedenti per associazione mafiosa.

Dopo una falsa partenza a dicembre, quando la testimonianza è stata interrotta a causa di problemi tecnici legati alla diffusione dell'audio in aula; oggi, salvo ulteriori difficoltà di natura tecnica, Mavica sarà interrogato, dinanzi al tribunale collegiale, presieduto da Elisabetta Mazza. Uno dei delitti di cui ha parlato - anche se le sue rivelazioni, in realtà, potrebbero consentire solo un'ulteriore contestualizzazione del delitto, per cui ci sono già condanne definitive che non verrebbero intaccate dai suoi racconti - è quello di Orazio Di Franco, un omicidio da cui Mavica è stato assolto, con sentenza passata in giudicato. Mavica, che anche da pentito ribadisce di essere innocente, alla scorsa udienza ha fornito i dettagli di cui è a conoscenza sulle ore che precedettero l'omicidio Di Franco.

La vittima era uno dei killer di Giovanni Minacapilli, nel '98. Rimase ferito durante l'agguato e i suoi complici decisero di ucciderlo, per non correre rischi facendolo curare. "Mi sono accusato di gravi fatti di sangue, anche se non ero indagato", aveva detto. Non si riferisce all'omicidio Di Franco ma quali siano i delitti di cui si è accusato e quante indagini siano state riaperte grazie alle sue dichiarazioni è ancora segreto. L'unico trapelato, perché ne ha parlato lui stesso durante lo stralcio di Fiumevecchio che si è svolto con il rito abbreviato, riguarda un duplice omicidio, ammesso in udienza dallo stesso Mavica: si tratta della duplice "lupara bianca" di Andrea Passalacqua e Maurizio Ranieri, due catenanuovesi spariti nel nulla il 21 maggio 1995. Sulle circostanze però ancora non è trapelato nulla.

Le rivelazioni di Mavica potrebbero svelare i retroscena sulle attività delle due cosche mafiose operanti in paese: il sanguinario clan Cappello e il gruppo "perdente", come emerso dall'inchiesta dei carabinieri del reparto operativo e del comando provinciale, legato a Cosa Nostra e facente capo un tempo al boss di Enna Gaetano Leonardo.

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