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Tassa rifiuti urbani, il sindaco di Cerami: bollette illegittime

Il primo cittadino si rivolge direttamente al collegio di liquidazione, composto da Giovanni Interlicchia e da Michele Sutera: contesta che sarebbe stato speso il nome del Comune, senza che fosse autorizzato, ma anche il merito delle bollette

CERAMI. Il sindaco Michele Pitronaci contesta le bollette dei rifiuti del 2006, che in questi giorni stanno arrivando ai ceramesi. Il primo cittadino si rivolge direttamente al collegio di liquidazione, composto da Giovanni Interlicchia e da Michele Sutera: contesta che sarebbe stato speso il nome del Comune, senza che fosse autorizzato, ma anche il merito delle bollette. Nelle fatture che stanno arrivando in questi giorni ci sarebbe una voce relativa all’Iva detratta, senza alcun rimborso per chi l’Iva l’ha pagata; e sarebbe portata in riscossione la Tia del 2006 sulla base di una delibera approvata dal consiglio comunale di Cerami per l'anno 2005. “Tali fatture sono illegittime sotto vari profili – dice il sindaco – innanzitutto la delibera di consiglio citata nelle fatture sicuramente manca di tutti gli elementi fondamentali per istituire e regolamentare un nuovo tributo. Le fatture, inoltre, sono totalmente illegittime in quanto in contrasto con i principi di diritto che sono stati statuiti dal Cga: l'ultimo tributo vigente e legittimamente determinato è la Tarsu, poiché la Tia non poteva essere applicata, in quanto mancante dei regolamenti attuativi”. Da qui l’affondo del sindaco, che reputa l’operato della società per i rifiuti illegittimo e diffida Enna Euno spa, chiedendole di “riesaminare in autotutela gli atti deliberativi della Tia 2006 e conseguentemente revocarli”.


J.TR.

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