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Ferrovie, la stazione ormai fantasma: pochi treni, chiusi bar e servizi igienici

Il pd Timpanaro punta il dito contro la politica di dismissione

ENNA. Il consigliere comunale del Pd Paolo Timpanaro punta il dito contro «la politica di dismissione coatta perpetrata dai vertici delle Ferrovie dello Stato con il completo abbandono della stazione ferroviaria del capoluogo». È stata definita dai vertici Fs un «ramo secco» e come tale tagliata. Da tempo in questa struttura non c'è personale e sono veramente pochi i treni che si fermano tanto che gli ennesi hanno proprio dimenticato di avere una stazione ferroviaria. E infatti Timpanaro afferma che lo scalo è «avulso da qualsiasi intervento sul piano strutturale e strategico» con «servizi igienici chiusi, così come le sale d'aspetto. Il bar e il ristorante sono dismessi». Non solo ma la «biglietteria automatica non è funzionante». Sulla macchinetta «è stato affisso un volantino che suggerisce ai viaggiatori, di recarsi ad Enna bassa per acquistare i titoli di viaggio». C'è da dire che la «biglietteria convenzionata opera, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18». E neppure ad orario continuato. «Lo scalo ferroviario offre ai turisti uno spettacolo di desolazione ed abbandono, un pessimo biglietto da visita per la città». Tempo fa il Pd presentò in consiglio una mozione votata all'unanimità. Ma il vertice di Trenitalia non ha cambiato idea e di fatto ha dismesso lo scalo ferroviario. Adesso all'orizzonte si affacciano i lavori dell'alta velocità sulla tratta Catania-Palermo che passa da Enna. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria nella parte bassa della città. Ma questi sono discorsi che guardano al futuro, il presente dice che di fatto il capoluogo non ha un servizio ferroviario degno di questo nome. Un servizio che potrebbe essere interessante se funzionasse visti i numerosi studenti iscritti fuori sede dell'università Kore. P.D.M.

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