PIAZZA ARMERINA. Guanti, scopa e cestino, il direttore del Parco Archeologico della Villa Romana del Casale, l’architetto Guido Meli, il “papà” del nuovo sito Unesco, ha deciso di pulire di persona il guano dei piccioni e la polvere dai pavimenti musivi. Con un gruppo di funzionari del Parco lo abbiamo sorpreso ieri mattina all’interno della grande Basilica della dimora romana, mentre metteva insieme tanti cumuli di immondizie per ripulire il sito archeologico.
Come una sorta di casalingo nella propria casa. Incredibile a dirsi, ma la Villa Romana non ha una squadra di restauratori delle migliaia di tessere di recente restaurate, non una squadra di manutentori della nuova copertura. Le casse regionali non sganciano un euro e la direzione è costretta ad arrangiarsi. «Da oltre un anno chiedo e spiego ai vertici regionali che l’area archeologica ha bisogno di una manutenzione ordinaria quotidiana, per la pulizia e restauro dei mosaici e per la copertura, occorrono i fondi per fare questo, ma la situazione non cambia», dice l’architetto Meli, mentre continua a rastrellare i resti lasciati dai piccioni nei mesi scorsi. Meli scrive, segnala il problema, ma rimane senza risposte.
I sali cominciano di nuovo a risalire dal sottosuolo, le prime fette di mosaico tornano ad essere circondate dal caratteristico alone bianco, ben visibile agli occhi del turista. Dalle stanze della Regione Siciliane, per ora, sono arrivati due ispettori, inviati dal dipartimento regionale ai Beni culturali. Hanno effettuato un sopralluogo all’interno dell’area archeologica, verificata la situazione e messo nero su bianco una relazione. Da indiscrezioni sembrerebbe che i due funzionari non abbiano potuto fare altro che confermare le note scritte inviate dall’architetto Meli a Palermo: alla Villa Romana serve al più presto una squadra di restauratori e manutentori.
“Da tempo ho chiesto questo, servono almeno tre restauratori e due manutentori, e adesso mi mandano due ispettori, forse non credevano a quello che ho relazionato e non riesco a capire perchè”, afferma Meli, il quale non avrebbe troppo gradito l’iniziativa partita dagli uffici regionali. Insomma il direttore del Parco non lo dice espressamente, ma sembra avere l’impressione che gli ispettori siano venuti a scoprire l’acqua calda. L’anno scorso quattro colombacci, attraverso i loro bisogni quotidiani spiaccicati sulla testa di Ulisse e Polifemo e le polemiche che ne seguirono, avevano fatto subito capire la pericolosa falla del sistema: sono stati spesi 18 milioni di euro per rifare il look alla Villa Romana, ma ora manca chi deve mantenere nel tempo quel look.
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