ENNA. Dentro il Pd continuano i botta e risposta che anticipano prossime riunioni alquanto infuocate. A dare fuoco alle polveri la corrente Letta rappresentata ad Enna, ed in Sicilia, da Angelo Argento che recentemente non ha mancato di criticare la gestione del partito in provincia chiedendo le dimissioni del segretario provinciale Mario Alloro. A tono ha ribattuto il consigliere comunale Angelo Salamone ricordando che il Pd ennese è comunque il primo della Sicilia e che Alloro si è già dimesso. «Se si è dimesso - dice Luigi Dell’Ospedale consigliere comunale area Letta - nessuno se ne accorto. Non c'è stata alcuna comunicazione pubblica. A Salamone dico che condivido le critiche formulate da Argento e che ha poco da esultare con il Movimento 5 Stelle primo partito della provincia». Dell'Ospedale guarda avanti: «È tempo di rimettere insieme i cocci che rimangono del Pd. Oggi è un partito ripiegato su se stesso dove in pochi sommano cariche elettive e cariche di partito». La critica è mossa ad Alloro che in atto è deputato regionale, consigliere alla Provincia e segretario provinciale. Dell'Ospedale ghiede quindi «un congresso straordinario per realizzare il tanto invocato ricambio generazionale. Ognuno di noi è chiamato a fare un passo indietro assumendosi la responsabilità della sconfitta elettorale». Ma il consigliere lancia un invito anche al sindaco Paolo Garofalo: «A lui chiedo di rompere gli indugi e ripartire dal dialogo con tutti coloro che lo hanno sostenuto in campagna elettorale, senza alchimie che in città non sono state comprese. Queste hanno favorito l'affermazione del M5S». Dell'Ospedale si toglie un ultimo sassolino dalla scarpa che riguarda le primarie: «Le uniche caratterizzate da una vera contrapposizione sono state quelle del 2010 fra il senatore Crisafulli e Angelo Girasole e sappiamo tutti come andarono a finire». Le vinse Crisafulli che non si candidò più a sindaco e Girasole venne tagliato fuori a favore della candidatura dell'attuale sindaco Garofalo. Dell'Ospedale conclude con un'ultima critica: «La chiusura a riccio del Pd ennese ha prodotto la perdita da parte del centrosinistra di un deputato regionale. Non ha voluto sfruttare ostinatamente l'opportunità che la lista Crocetta ha offerto». Intanto l'Udc di Giampiero D'Alia ha tenuto a rapporto, nei giorni scorsi, ad Enna, all'hotel Federico II°, l'intero vertice siciliano. Erano presenti i 13 deputati regionali, i tre assessori Caltabellotta, Bonafede e Valenti e i nove segretari provinciali. Una riunione per fare il punto sulle recenti elezioni politiche che per lo Scudocrociato hanno rappresentato un quasi disastro. Una disamina di ben otto ore a porte chiuse per affrontare la prossima campagna per le amministrative. Come dire la rivincita dell'Udc inizia dal basso, dai Comuni. È stato poi lanciato un segnale importante che potrebbe cominciare a mettere fine alla personalizzazione dei partiti. Nel simbolo isolano verrà tolto il nome di Casini al suo posto si leggerà "Udc-Sicilia".
Pd, le anime sempre più spaccate «Serve ricambio generazionale»
Il dopo elezioni. La polemica sulla concentrazione delle cariche al segretario provinciale: «Mai dimesso ufficialmente»
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