NICOSIA. Sono 11 le misure cautelari eseguite dagli agenti del Commissariato di Nicosia nell'ambito dell'operazione antidroga: Double Game scattata all'alba di ieri mattina tra Catania, Nicosia, Capizzi e Regalbuto. Altre 12 persone risultano indagate a piede libero. I fratelli Rosario e Alfio La Blunda, del 1989 e del 1993, e Nicolò Maggio del 1989 sono agli arresti domiciliari. A Luca Venezia, del 1990, ritenuto consumatore e spacciatore e avrebbe avuto contatti principalmente con Alfio La Blunda finalizzati all'approvvigionamento delle sostanze stupefacenti a Catania, non potrà allontanarsi dalla città. È l'unico a cui nel corso della perquisizione di ieri è stata trovata, nella sua casa catanese di studente, marijuana per un totale di 4,9 grammi. A Giuseppe Migliore, del 1989, che per gli inquirenti spacciava in città, anche a minorenni, e si approvvigionava a Gagliano, Regalbuto e Catania, è stata applicata la misura dell'obbligo di presentazione al Commissariato. A 5 giovani di Capizzi Davide Calandra Sebastianella, del 1993, Giacomo Catania Cerro, del 1984, Massimo Giacomo Fascetto e Francesco Fascetto Sivillo, ambedue del 1990, tutti arrestati a dicembre del 2011 dagli agenti del Commissariato per detenzione ai fini di spaccio di cocaina e poi assolti perché la droga era risultata per uso personale, e Giandomenico Berna Nasca, del 1993, è stata applicata la misura cautelare del divieto di allontanamento dal comune di Capizzi. L'inchiesta avrebbe chiarito che si tratterebbe di spacciatori di notevoli quantitativi di stupefacenti, acquistata a Catania ed Agira, e smerciati a Capizzi e Nicosia. Ad Alessandro Minissale, del 1991, che sarebbe stato il fornitore del gruppo e che fu arrestato a novembre del 2011 per detenzione ai fini di spaccio di poco più di 250 grammi di marijuana e condannato, in appello, a 2 anni e 8 mesi, è stata applicata la misura dell'obbligo di presentazione alla Pg. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale cittadino nel quadro di una lunga attività di indagine, coordinata dal procuratore capo Fabio Scavone, per contrastare lo spaccio di stupefacenti nel territorio.