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Crollo al Castello, dissesto annunciato

L’associazione aveva lanciato l’allarme: «Abbiamo ripetuto le nostre segnalazioni da otto mesi con note e fotografie precise»

ENNA. Enna Nostra lo aveva denunciato parecchi mesi fa: «Il costone del Castello di Lombardia è in pericolo». Puntualmente dopo alcune settimane, anche a seguito delle abbondanti piogge di qualche giorno fà, è stato registrato il crollo di alcuni massi. Un evento pericoloso, fortunatamente non ha colpito persone. È un messaggio allarmante: l'antico maniero grida aiuto. «Abbiamo ripetuto le nostre segnalazioni all'amministrazione comunale da circa 8 mesi a questa parte - dice il presidente di Enna Nostra Paolo Parrino -. Con note e fotografie ben precise abbiamo evidenziato il degrado e lo stato di pericolo del Castello di Lombardia. E in particolare delle pendici rocciose. Assistiamo al dissesto della parete che è venuta giù con grave pericolo per i passanti». Ma tutta Enna Nostra batte sul tasto del degrado cittadino: «Assistiamo impotenti alla decadenza inarrestabile della nostra città». Detto del Castello di Lombardia ecco l'elenco proposto: «Pergusa con l'autodromo, le sue gare automobilistiche e la piscina comunale attirava tanto turismo adesso solo il più totale squallore». L'associazione punta il dito anche contro la cancellazione «dei premi Savarese e Neglia. Siamo isolati dal mondo artistico-culturale nazionale ed internazionale». E ancora la «fiera dell'agricoltura di contrada Scifitello dopo oltre 50 edizioni non c'è più». Il mondo della produzione e del lavoro «piange la chiusura dei cancelli della miniera di Pasquasia da oltre 25 anni. Perduti in un colpo oltre 1.000 posti di lavoro». Fra i soci di Enna Nostra la rabbia schiuma a vedere che la villa del Casale di Piazza Armerina e Morgantina, ad Aidone, con la sua Venere contano oltre 800 mila visitatori l'anno mentre il capoluogo ricco di monumenti, storia, arte, siti archeologici e bellezze naturali è completamente escluso dagli itinerari turistici nazionali ed internazionali». Puntano poi il dito contro il Comune per «la rinuncia alla tangenziale. C'era una promessa dell'Anas per un finanziamento di 120 miliardi di lire. In questo modo è stato compromesso l'assetto urbanistico di Enna bassa». In città l'università Kore guiderebbe la controtendenza ma Paolo Parrino, Franco Longo e Vincenzo Marcellino, che guidano l'associazione, sottolineano: «Attenzione, il polo universitario non è la panacea dei problemi della città». Lanciano infine un appello: «Bisogna fermare il declino». Insomma per Enna Nostra il capoluogo è posto davanti ad un bivio: sviluppo o cancellazione.

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