ENNA. La nuova giunta del sindaco Paolo Garofalo è pienamente in attività. Ma il mondo politico ennese è perplesso, in particolare per le voci di dimissioni del primo cittadino che si continuano a rincorrere. Dall’interessato una smentita netta e perentoria: «Alle dimissioni non ci penso proprio. Non sono mai scappato davanti alle responsabilità». E precisa: «Non l’ho fatto nell’attività pubblica e neppure in quella privata. A 44 anni mi sono rimesso in gioco, ho cambiato lavoro, città, interessi. Al Comune rilancio la sfida».
Le voci sulle sue dimissioni hanno preso sostanza perchè nelle ultime uscite è sembrato stanco: «E questo è vero. Ho douto ridurre la mia attività in termini di orari. L’ho fatto dopo essermi presentato per la quarta volta al Pronto soccorso a causa di aritmie a me prima sconosciute. Ho la stanchezza di chi lavora ma lo fa con piacere». Nelle settimane che hanno preceduto il rimpasto lei non ha mai parlato della composizione della nuova giunta? «Non l’ho fatto di proposito. Questo nuovo esecutivo nasce dall’impegno preso ad inizio consiliatura. Quindi non è una bocciatura della precedente. Anzi questa ha prodotto bene ed ha lavorato alle fondamenta del Comune. Oggi c’è un buonissimo rapporto Comune/Comunità».
La passata giunta ha ristrutturato il Comune? «Si ed oggi siamo pronti ad avviare altri interventi. Un esempio. Gli spettacoli al teatro Garibaldi prima erano organizzati dal Comune, poi con la partecipazione degli operatori, oggi solo da quest’ultimi. Ebbene in due anni e mezzo abbiamo prodotto 500 serate». Cambia la filosofia amministrativa di palazzo di città; le critiche sono tante e riguardano principalmente gli interventi nel perimetro cittadino: «Sugli investimenti pesa una mazza incredibile che si chiama patto di stabilità. Per gli enti locali rappresenta quasi una tragedia. Abbiamo i soldi in cassa ma non possiamo spenderli»
Garofalo a questo riguardo cita una decisione presa a novembre: «Avevamo pronti 3 milioni di euro e numerosi progetti per intervenire su strade, arredo, parchi giochi, Belvedere ed altro. Ma il rispetto del patto ha bloccato le somme». Quindi sono rimasti in cassa? «No li abbiamo utilizzati per estinguere i mutui, risparmiando 100 mila euro di interessi l’anno; ma avremmo voluto investire nella città». E in futuro, per un prossimo mandato «Sono pronto a scendere in campo ancora una volta».
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