ENNA. Il Megafono boccia di netto il rimpasto della giunta operato, la scorsa settimana, dal sindaco Paolo Garofalo e dal suo partito, il Pd. Ed è una bocciatura su tutti i fronti, considerato che il giudizio negativo arriva sia dal coordinatore provinciale Rosalinda Campanile ma anche dal coordinamento cittadino e dal gruppo consiliare.
Uomini e donne del presidente della Regione Rosario Crocetta prendono le distanze dal nuovo esecutivo e dicono: «Anche questa volta hanno perso l'opportunità di interpretare l'esigenza di cambiamento della società». Questo afflato chiede «più attenzione sui temi etici, la riduzione dei privilegi, dei costi della stessa politica, più partecipazione nelle governance e più coinvolgimento delle forze politiche e sociali».
Di rimando per il Megafono il Pd ennese «è capace di conquistare le cronache nazionali e regionali per modelli di esclusione che neanche i beneficiati riescono a difendere». Ma ecco l'attacco al deputato regionale Mario Alloro e al sindaco Garofalo. Il primo «vota contro l'abolizione delle Province tentando di carpire il consenso elettorale di un ceto politico che si vuole solo conservare». Il secondo: «Ha completato il capolavoro sostituendo un monocolore Pd con un'altro monocolore Pd». Per la Campanile «Garofalo e Pd hanno scelto la via dell'isolamento rifiutando aperture visibili alle altre forze presenti in consiglio comunale». La chiusura è stata anche nei confronti del Megafono: «Noi abbiamo escluso categoricamente l'entrata in giunta ma avevamo offerto un'ampia disponibilità per l'attuazione di un programma di fine mandato per ridare speranza alla città».
E invece «il sindaco ha scelto la via dettata dal partito con una giunta che rappresenta l'emblema della conservazione e la riproposizione di schemi obsoleti». Il Megafono indica il percorso utilizzato per la composizione della giunta: assessori il capogruppo del Pd, Salvatore Cappa, il segretario cittadino Vittorio Di Gangi, un amico di infanzia di Garofalo, Francesco Nasonte e altri amici Angela Marco, Fabiola Lo Presti e Lorenzo Floresta. «Con tutto il rispetto per le persone, non è un segnale di apertura, né di cambiamento, né di allargamento della maggioranza consiliare».
Rosalinda Campanile conclude: «Ritengono di essere autosufficienti nella difesa del territorio e per le numerose e difficili battaglie che ci attendono. Sanità, costituzione dei nuovi consorzi dei Comuni e riassetto dell'organizzazione che ne conseguirà, riguardo rifiuti ed acqua». Dal vertice del Megafono la decisa continuazione di una «politica di cambiamento portata avanti dalla Regione interloquendo con il presidente Crocetta affinché il nostro territorio non venga penalizzato».
Rimpasto, critiche dal Megafono: persa occasione di cambiamento
«Scelta una giunta che rappresenta l’emblema della conservazione e la riproposizione di schemi obsoleti»
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