NICOSIA. Sente la crisi e se da una parte la coop «La bufala» resiste, dall'altra si lancia in nuovi investimenti. Dopo gli ottimi risultati con la mozzarella di bufala, che fanno caratterizzare questa come una delle più significative e solide esperienze imprenditoriali visto che è riuscita a ritagliarsi a livello regionale uno spazio importante, adesso il nuovo obiettivo è la commercializzazione della carne, sia fresca che insaccata.
«Reggiamo bene - conferma Mario Di Pasquale, uno dei soci della coop - però la crisi si sente».
Con una flessione del 10% dal 2011 al 2012, rispetto al crollo verticale di molte attività imprenditoriali e commerciali, il prodotto caseario dal latte di bufala difende i suoi spazi. «Dal 2005 fino al 2011 - continua Di Pasquale - l'attività casearia è stata sempre in crescita, ma nel 2012 abbiamo avvertito la crisi. Se nel 2011 ci eravamo attestati intorno a 90 mila chilogrammi di mozzarella, nel 2012 abbiamo registrato una flessione del 10% e il 2013 non è cominciato bene perché il trend rimane negativo».
La coop gestisce il più importante allevamento di bufali esistente nell'Isola che sorge a mille metri di altitudine, limitrofo alla riserva naturale orientata Campanito - Sambughetti, in un ambiente incontaminato e protetto. Il progetto venne avviato nel 1999 e oggi è leader in Sicilia anche sul versante della qualità genetica degli animali. Con le sue 300 bufale produce il latte che i casari del "Caseificio Albereto", collegato alla coop, trasformano in mozzarella, ricotta e formaggi, sia con il proprio marchio sia per clienti esterni, uno per tutti il gruppo "Sole". Dall'allevamento il latte arriva al caseificio in poco meno di un quarto d'ora, viene trasformato in burrate e sfoglie, ricotta e formaggi, confezionato e distribuito in giornata in ristoranti e salumerie soprattutto nell'ennese, catanese e palermitano.
«Con la crisi per cercare di arginare le perdite siamo andati anche alla ricerca di altri canali - spiega Di Pasquale - come ad esempio i mercati di Campagna amica a Catania, Enna e Palermo e questa nuova esperienza ci sta dando belle soddisfazioni». Non è tutto però perché adesso i soci della coop puntano alla carne. «Stiamo investendo sulla carne - spiega Mario Di Pasquale, che lavora nel caseificio come esperto casaro e accoglie anche i gruppi in visita - con la realizzazione di una nuova stalla che potrà ospitare fino a 100 animali e poi è ormai in dirittura d'arrivo un progetto con l'Università di Messina per la produzione dei salumi con carne di bufala».
La sperimentazione per i salumi era iniziata ormai un triennio fa e adesso si aspetta solo il disciplinare sulla base del quale i salumi verranno confezionati. E poi le strade possibili saranno due o appoggiarsi ad un salumificio del circondario oppure realizzarne uno di sana pianta. «In ogni caso - conclude Di Pasquale - saremo pronti a partire entro la fine dell'anno». Una partenza che avrà un doppio beneficio quello di fare crescere ancora un'impresa che produce con alti standard qualitativi e quella, non meno significativa, di creare nuovi posti di lavoro
Bufala, non solo mozzarelle: coop nicosiana punta sulla carne
Con una flessione del 10% dal 2011 al 2012, rispetto al crollo verticale di molte attività, il prodotto caseario difende i suoi spazi
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