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In discoteca, a scuola: è allarme droga

Cento gli arresti in un anno e un fenomeno che dilaga tra gli adolescenti della provincia: ecco le storie di chi è cascato nella rete

ENNA. Nell'ultimo anno sono più di cento gli arresti per droga effettuati dalla polizia e dai carabinieri fra Enna, Leonforte, Agira, Barrafranca, Piazza Armerina, Valguarnera, Catenanuova e Nicosia, i centri che più di tutti sono stati al centro delle cronache. Emerge che i consumatori sono migliaia, che il target va perlopiù dai 14 ai 60 anni. Circolano soprattutto marijuana, hashish e coca. Nelle scuole, sono vendute nei bagni e nei corridoi. Le storie sono tutte vere, i nomi di fantasia. Fuma erba con le amiche, a 16 anni segnalata in Prefettura  Martina non ha il ragazzo. Trascorre le mattinate a scuola e i pomeriggi con le amiche. Ha 16 anni. E il sabato sera, quando può, va in discoteca. «Non siamo delle tossiche», le ripetono le sue amiche. Non frequentano drogati né spacciatori, tentano di convincersi, ma alcuni compagni di scuola ogni tanto le allungano qualche "stecca". A volte gratis, altre volte si fanno pagare. Lei la fuma con le amiche nel bagno di scuola o di sera fuori. Per strada o nei locali. I genitori ovviamente non sanno niente. Una sera l'hanno fermata i carabinieri mentre fumava a Enna. Era il novembre 2011. Martina è stata segnalata come assuntrice di droga. Spaccia davanti sala giochi, sedicenne denunciato Paolo, 16 anni, faceva lo spacciatore di marijuana davanti a una sala giochi nell'hinterland leonfortese. Si incontrava con gli amici, giocava con i videogame e distribuiva erba agli amici. L'anno scorso l'ha beccato la polizia. Era minorenne, così gli agenti del commissariato di Leonforte lo hanno solo denunciato a piede libero. Dopo averlo perquisito e avergli trovato addosso due grammi di marijuana, a casa sua è stato trovato un bilancino di precisione, che aveva nascosto dentro una vecchia radio inutilizzata, del materiale da confezionamento della marijuana e 150 euro, di cui non avrebbe saputo fornire giustificazioni. Stelle cadenti e fumo, droga party fermato dalla polizia «Guardiamo le stelle cadenti assieme». È il 10 agosto 2012. Un gruppo di adolescenti si avventura per San Lorenzo in una zona abbandonata dove guardare il cielo e fumare marijuana e hashish. I droga party, la scorsa estate a Enna, si svolgevano a due passi dalla Questura, sulla provinciale uno "panoramica". Ma è intervenuta la polizia. «Butta tutto, ci sono gli sbirri», scrive, con un linguaggio tutt'altro che criptato, Stefania a Dario. Per lui era troppo tardi. Dario, 17 anni, è stato denunciato a piede libero per spaccio. L'affare gestito dalla mafia a Catenanuova. In provincia alla mafia sfugge il controllo della droga: lo spaccio è troppo diffuso per avere un capo. A Catenanuova non è così. Lo ha rivelato un processo, "Fiumevecchio", che si basa sulle indagini dei carabinieri. Il gruppo che comandava, cioè il clan Cappello di Catania, secondo il pentito Salvatore Di Giovanni, «controlla il 95 per cento della droga che circola a Catenanuova». «In che modo», ha chiesto il pm Roberto Condorelli. «Portavano la droga - la risposta - e decidevano chi doveva spacciare».

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