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Enna, allarme lavoro nel settore dei rifiuti: tra 50 e 100 fuori

Potrebbero essere salvati con i contratti di solidarietà

ENNA. Non meno di 50 persone. Sarebbe questo il numero di esuberi paventato dai vertici della società d'ambito Ennaeuno. Ma i posti di lavoro potrebbero essere salvati con l'applicazione dei contratti di solidarietà.
L'entità del «danno» è stato comunicato nei giorni scorsi dai vertici della società il rappresentante legale Giovanni Interlicchia ed il componente del collegio di liquidazione Michele Sutera ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che però hanno già detto che di riduzione dei livelli occupazionali non se ne parla assolutamente. Ad essere precisi gli esuberi sarebbero ancora maggiori, pare sfiorino le 100 unità.
Ma poiché una cinquantina dei circa 520 che fanno parte dell'organico attuale di Ennaeuno sono in posizione di comando dipendenti dai comuni, questi ritornerebbero a lavorare negli enti di appartenenza. Quindi il numero verrebbe dimezzato anche se rimane lo stesso alto ed interessando solamente il personale tecnico amministrativo.
Per evitare il rischio esubero Ennaeuno ha prospettato alle parti sociali la riduzione del 50 per cento dell'orario di lavoro per tutti gli amministrativi e l'applicazione dei contratti di solidarietà. Ma considerato che la società Ennaeuno è una "partecipata" ovvero i soci sono i Comuni più la Provincia, appare di difficile applicazione la normativa sui contratti di solidarietà .
Ma per Cgil, Cisl e Uil, discutere di numeri e provvedimenti è prematuro anche perche sui circa 470 dipendenti diretti di Ennaeuno non meno di 300 sono part time e interessano sia il personale tecnico-amministrativo che gli operatori ecologici. Quindi facendo una rimodulazione a 36 ore è come se a foglio paga ve ne fossero circa 350. Ed il paradosso è che a molti di questi part time viene chiesto da anni di lavorare in orario straordinario.
Quindi per i sindacati il loro orario di lavoro necessita di essere riallineato all'effettivo settimanale svolto in modo permanente. Solamente dopo questo "aggiustamento", si potrà iniziare a discutere di eventuali provvedimenti che possano portare ad una riduzione dei costi del lavoro.
Intanto sul fronte stipendi è sempre pesante la situazione nei cantieri di Centuripe e Nicosia dove i lavoratori hanno ricevuto l'ultimo stipendio lo scorso gennaio. In particolare a Centuripe se la situazione entro la settimana non dovesse sbloccarsi c'è il rischio che la raccolta dei rifiuti si fermi.

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