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Enna, adescava clienti sulla statale: fermata prostituta ghanese

Fino a due anni fa era un fenomeno mai esistito in provincia

ENNA. Una giovane prostituta ghanese è stata individuata dalla polizia mentre stava battendo a due chilometri da Enna bassa, sulla strada che porta a Valguarnera e Dittaino. È accaduto ieri mattina. La ragazza è stata condotta in Questura per verificare il suo status e poi liberata, perché sarebbe immigrata regolarmente. A scoprirla, si diceva, sono stati gli agenti della Questura, giunti sul posto - sulle strada che porta, tra l'altro, alla stazione di Leonforte Pirato e all'autostrada A19 - a seguito di una segnalazione. La giovane, che non era esattamente in abiti succinti, ma in atteggiamenti inequivocabili sul ciglio della strada, avrebbe detto che era la prima volta che veniva a Enna, tesi che non sembrerebbe aver convinto del tutto gli inquirenti. Potrebbe trattarsi di un caso isolato, dunque, ma ripropone un'emergenza, la prostituzione su strada, che fino a due anni fa non era mai esistita in provincia di Enna. Poi ci fu il caso delle giovani prostitute dell'Est, che avevano trasformato lo svincolo di Mulinello in un'alcova a cielo aperto, prima di essere cacciate dall'Italia (benché, in certi casi, fossero comunitarie). Prima ancora altre giovani romene, secondo un'inchiesta della Procura di Catania, sarebbero venute a vendere il proprio corpo a Aidone, ma lì fu scoperto un caso di sfruttamento. Più in là nel tempo, nel 2002, aveva fatto notizia il caso di un ennese che aveva adibito la sua villetta a casa chiusa, dando ospitalità a diverse donnine provenienti dal Catanese. Mai prima del 2011, comunque, si erano registrati casi di prostitute a esercitare per le strade, come accade invece stabilmente nelle città metropolitane. La novità è la presenza di una prostituta di colore, che riporta alla mente il dramma della tratta delle schiave provenienti da Paesi come la Nigeria e il Ghana. Ulteriori accertamenti in questo caso sono in corso. La prostituzione non è mai stato un affare delle criminalità organizzata, da queste parti, ma le nuove leve della mafia ennese hanno già dimostrato di non farsi scrupoli a tentare la scalata a business spietati, purché remunerativi. È accaduto per il traffico di droga: fino a qualche anno fa gli spacciatori operavano autonomamente, mentre ora è emerso che in alcune città, come Catenanuova, spacciano solo con il beneplacito dei boss.

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