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Enna, sterilizzazione e microchip: la ricetta anti-randagismo

ENNA. L'assessore comunale al Verde pubblico con delega anche al randagismo Salvatore Cappa è convinto che quest'ultimo problema non si risolve con la costruzione di un canile ma con vari e piccoli interventi. Infatti afferma: «La realizzazione di una struttura necessita di investimenti che oggi il Comune non può sostenere bisogna quindi puntare su una nuova educazione del cittadino». Primo input che gli ennesi debbono metabolizzare è che «ogni abbandono oltre ad essere un sintomo di inciviltà presuppone anche un alto costo per l'intera collettività». Quindi meno abbandoni e meno costi. Ma anche meno «persone intente a rimpinzare i randagi. Un cane che sta ottimamente riesce a partorire in una cucciolata anche 11-12 cuccioli». E qui l'impegno degli enti pubblici: «Da parte nostra dobbiamo aumentare considerevolmente l'attività di sterilizzazione e microcippatura degli animali».
Sostenere gli animali nei canili è una spesa obbligatoria che il Comune deve affontare e «ogni cane ci costa poco meno di mille euro l'anno. Considerato che manteniamo circa 350 cani adottabili il conteggio del costo è veramente semplice da fare. Oggi è un onere che il Comune fa fatica ad onorare». Concludendo Cappa lancia un appello alla cittadinanza: «Chi vuole un cane ne adotti uno al canile solleverà di un costo l'amministrazione comunale». Il randagismo in città è un fenomeno che aumenta giorno dopo giorno con branchi che perlustrano in ogni ora del giorno e della notte particolarmente la periferia cibandosi dei rifiuti che riempiono i cassonetti. Sono animali sani e forti che mettono alla lune anche due cucciolate l'anno. Questo vuol dire un moltiplicatore enorme di soggetti. P. D. M.

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