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Martedì 29 Aprile 2025

Cattedrale di Piazza Armerina, paura per una crepa sulla facciata

PIAZZA ARMERINA. Una vistosa crepa ricucita con della calce, una sorta di enorme cicatrice che percorre tutta la facciata laterale, dall'alto verso il basso, segno forse di un assestamento. Continuano a destare forte preoccupazione le condizioni statiche della parte posteriore della cattedrale, dopo il crollo di parte della volta dell'archivio e l'avvallamento molto forte della pavimentazione e della volta del museo sottostante. L'ultima apprensione riguarda la presenza di una lunga crepa che per un'ottantina di metri percorre i tre livelli sottostanti il terrazzo in cui si è verificato il crollo, ben visibile per gli automobilisti e i pedoni che si recano in piazza Duomo salendo da via Cavour. Una crepa riempita con della calce, soprattutto per verificare se lo strato di calce spalmato sulla crepa possa a sua volta cedere in occasione dei prossimi monitoraggi e quindi segnalare un'evoluzione in termini di movimento. Uno dei due ingressi dell'edificio di culto, quello collocato di fronte al museo diocesano, è stato chiuso ai fedeli con delle transenne, così come un'area interna della chiesa, quella attorno alla sagrestia, tuttora chiusa all'accesso dei fedeli con altre transenne come zona di cantiere per ragioni di sicurezza. I locali della sagrestia, infatti, si trovano sulla stessa linea verticale dell'archivio crollato e del museo danneggiato. Transennata anche una parte del Piano Calarco adiacente alla chiesa, mentre nella parte retrostante un altissimo ponteggio consente agli operai di poter accedere dall'esterno al terrazzo da cui sarebbero iniziate le infiltrazioni d'acqua che avrebbero originato il crollo, facendo «inzuppare» di pioggia il tufo della volta ceduto. «Completata la fase di puntellamento iniziata all'interno del piano della sagrestia, adesso si dovrà proseguire con i puntellamenti ai livelli superiori fino all'archivio», spiega il parroco Filippo Bognanni. Intanto ieri mattina proprio in cattedrale si è tenuta la tradizionale messa della domenica, officiata da monsignor Antonino Scarcione, con le attività di culto che continuano. «Per ora si va avanti, la cattedrale resta aperta ai fedeli», aggiunge don Bognanni. Padre Scarcione dopo la messa si ferma qualche minuto ad osservare la facciata laterale posteriore, non nasconde preoccupazione e apprensione per le sorti del principale luogo di culto di tutta la Diocesi di Piazza Armerina. Il settore Beni culturali della Curia lavora sul doppio binario, quello della messa in sicurezza urgente con un vasto sistema di puntellamenti, e quello del progetto di ristrutturazione da far scattare in una seconda fase.

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