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Enna, zona franca urbana: la mappa inserita sul sito del Comune

ENNA. Da questa settimana sarà possibile visionare sul sito internet del Comune la mappa riguardante il perimetro della Zona franca urbana. Lo ha comunicato ieri l’assessore comunale alle Attività produttive, Fabiola Lo Presti. «In questo modo - dice l’assessore - con un computer sarà semplice visionare la mappa della Zfu e capire se l’attività rientra o meno nelle aree che verranno finanziate». Secondo una prima stima del Comune le aziende interesate dovrebbero essere circa 200. Il perimetro della Zona venne individuato nel 2010 in collaborazione con le parti sociali, secondo i criteri e gli indicatori stabiliti dal ministero per lo Sviluppo economico. «Tali indici hanno costretto ad operare delle scelte per ottenere un punteggio sufficiente per divenire Zfu».
Le aree indicate erano inizialmente: via Portosalvo, della Rinascita, Sp 51, San Luca, Valverde, Apollonio Di Bilio, vicolo Virlinzi, Catalano, della Rinascita, San Leone, Candrilli, San Giuseppe, San Giovannello, Mercato, Castelvecchio, San Leonardo, San Matteo, Spirito Santo, De Angelis, Santa Venera, vicolo Silvia, via Pergusa, Panoramica Monte Cantina, Baronessa, Sp 29, Sardegna, Calabria, via Basilicata, viale Unità d'Italia, Tranchida, dello Sport, Civiltà del lavoro, slargo Zolfatai, dei Greci, San Bartolomeo, Panorama, SS 117 bis, Sr 1 Risicallà Zagaria, SS 561 e viale dei Miti.
Adesso bisognerà riverificare con la mappa pubblicata se ci sono state integrazioni o eventuali tagli.
«Appena il ministero - continua l’assessore - indirà il bando, circa 200 attività avranno la possibilità di ottenere agevolazioni fiscali che daranno ossigeno in un momento di crisi profonda». È un provvedimento che oltre ad aiutare le imprese che già sono sul campo invoglia anche nuovi insediamenti e nuovi investimenti in aree esposte alla desertificazione.
La Lo Presti sottolinea un passaggio non gradito alle aziende ennesi ma la legge è chiara: «Niente fiscalità di vantaggio per chi non ricade all’interno del perimetro della Zfu».
E le prime esclusioni sono per il centro storico. È bene dire però che questa zona «non poteva essere inserita nel progetto perché gli indici demografici non avrebbero consentito il finanziamento». È stata una scelta amara, già nel 2010 Comune e associazioni di categoria sapevano bene quanto fosse fondamentale la fiscalità di vantaggio per sostenere negozi e imprese che hanno sede nel centro storico. Ma dovettero fare virtù di un diniego. Un esempio per tutti sta nel fatto che la zfu non è stata finanziata a Catania ma nel quartiere di Librino.
L’assessore Lo Presti conclude: «il Comune gestirà il tutto con un team adeguato, istituendo un tavolo di coordinamento con la Camera di commercio, l’Agenzia delle entrate, l’Inps, le associazioni di categoria e gli ordini professionali».

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